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C'è un filo rosso passione che unisce tante situazioni, in casa Juve. Due sono state chiaramente le più emblematiche. Si tratte di scortesie e di perdoni, e si parte da Del Piero e si finisce ad Antonio Conte, incrociatisi - cioè, più che incrociatisi - nella loro esperienza da calciatori bianconeri (galeotta fu quella fascia finita sul braccio di Alex, proprio ai danni del carismatico Antonio, voluta fortemente da Lippi), poi sfiorati nel primo anno da tecnico bianconero del leccese, culminato con uno scudetto meravigliosamente insperato. Ebbene: entrambi, a loro modo, sono riusciti a sfidare Andrea Agnelli. Che ha sempre incassato da signore, ma risposto da combattente. 

SOLO LEO - In attesa di comunicazioni per un rinnovo che tardava ad arrivare, Del Piero fu artefice di un video social in cui annunciava la volontà di firmare in bianco, di farlo ancora per la Juventus. Una scelta che mise alle strette il neo presidente Andrea, deciso a risolvere la situazione in un altro modo. Ecco, la costrizione, questo scavalcare le gerarchie, fu qualcosa d'intollerabile per il numero uno bianconero. Celere nel preparare le carte per il rinnovo per un ulteriore anno, lento nella 'vendetta' che portò all'addio della bandiera juventina. Senza pietà. Neanche per il più grande. 

Situazione parallela, ma non simile, per Conte: la scelta di abbandonare la Juve al terzo giorno di ritiro, mettere così in difficoltà un progetto enorme, e per questioni di mercato e di stimoli, fu un atteggiamento che per Agnelli ancora oggi è intollerabile, motivo per cui - pure in condizioni favorevoli - l'ex commissario tecnico della Nazionale resta lontano dalla panchina juventina. Non una questione di principio, ma una storia di rispetto. Quello che si è conquistato nuovamente Leonardo Bonucci dai tifosi: lui sì, lui è stato perdonato in tutto. Magari il suo vecchio allenatore può chiedergli consiglio...