La discarica di amianto in progetto al Brianco di Salussola non convince la Provincia. Dagli uffici di via Quintino Sella è infatti arrivata la sospensiva di 175 giorni, entro cui il proponente dovrà fornire chiarimenti e produrre documenti relativi a ben trentanove questioni sollevate dalla Provincia stessa. Tra i punti salienti sottolineati dall’ente vi è l’incoerenza del progetto con il Piano regionale amianto, così come spiegano i referenti del comitato «Salussola ambiente è futuro». «Il Piano amianto - spiegano - divide la regione in quadranti e per ciascuno calcola il fabbisogno di discariche di amianto per dislocare più impianti nella regione. Per l'area di Biella si calcola un fabbisogno da 400 mila a 600 mila metri cubi, mentre il progetto propone un impianto da quasi due milioni di metri cubi, pari al fabbisogno di tutto il Piemonte».

La Provincia, inoltre, sottolinea una incoerenza anche con il Piano regionale rifiuti speciali e invita il proponente a considerare le cave e miniere dismesse per dislocare le discariche per amianto, ricordando che il sito di Salussola Brianco non è né una cava né una miniera dismessa. Poi a non convincere è la mancata coerenza con il Piano paesaggistico regionale, che individua le aree comprese dei Disciplinari Dop come aree di alto valore agronomico, cioè aree preziose da tutelare: e Salussola Brianco è interamente coltivato a Riso Dop di Baraggia biellese e vercellese. Altro punto su cui il progetto al momento vacilla è il non rispetto del Piano territoriale della Provincia che indica sulle aree del Brianco, e precisamente sui lotti in cui vorrebbero fare la discarica, la presenza di un «paesaggio agrario di interesse culturale», con riferimento alla presenza delle risaie, che sono lì da secoli. Infine altro punto riguarda i cosiddetti «laghetti del Brianco»: chi abita in zona ricorderà che nei paraggi esistono dei laghetti semi artificiali, meta anni addietro di pescatori. Nella fattispecie la Provincia ricorda al proponente che deve considerarli in quanto tutelati dal codice dei beni culturali e dal piano paesaggistico regionale.

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