C’è chi è arrivato a piedi e chi ha fatto 70 chilometri solo per portare un sacco pieno di peluche. Ci sono ditte e negozi che hanno regalato pupazzi nuovi, come Amazon, la De.car 2 Srl di Asti e Stile Giocattoli di Vercelli, e famiglie che hanno inviato il loro pacco di peluche per posta, anche dalla Calabria.

IL LATO POSITIVO DEL WEB

La storia dei pupazzi donati alla Pediatria dell’ospedale S. Andrea di Vercelli è una storia che mostra il lato buono della Rete, che da virtuale diventa reale ed è in grado di accomunare migliaia di persone in tutta Italia con un unico obiettivo: donare un sorriso ai bambini ricoverati. Tutto è partito dalla campagna social lanciata dall’Asl di Vercelli con l’hastag #facciamogirareinostripeluche. L’idea della caposala Michela Braghin, subito accolta dal primario Gianluca Cosi, è quella di fare in modo che i pupazzi dei bambini diventati ormai grandi possano fare compagnia ad altri bimbi che stanno vivendo un momento difficile. Unico requisito: i peluche devono essere in ottimo stato e freschi di bucato.

DA BAMBINO A BAMBINO

E i primi a rispondere sono stati proprio loro, i bambini. Come quelli della scuola materna «San Giorgio Monferrato» di Casale, che una mattina si sono presentati in reparto imbracciando scatoloni, dipinti a mano, stracolmi di peluche e letterine. C’è quella di Giulia che riprende il motto lanciato dall’équipe del reparto: «Tienimi finché sei in ospedale e non buttarmi mai e se vuoi portami a casa con te»; o quella di Neve che su un arcobaleno colorato lancia un incoraggiamento e dice «Vedrai che guarirai». Da Brescia un gruppo di 24 amichetti scrive semplicemente «Con affetto», ma ci sono anche i pensieri adulti di genitori che mettono a disposizione i compagni di gioco della figlia che non c’è più: «Per quel poco che è possibile vorremmo regalare qualche sorriso».

MORBIDI E GIGANTI

Pensieri «morbidi», come i circa mille pupazzi che adesso affollano una stanzetta ad hoc allestita in Pediatria dove il profumo di detersivo e ammorbidente è inebriante. Sono almeno 20 gli scatoloni ancora da aprire arrivati dalle più svariate località dello stivale: Reggio Calabria, Cerignola, Carrara, Milano, Roma, Brescia, Torino, S. Giorgio Ionico. E poi ci sono i pupazzi portati dalla squadra di basket Junior Casale e quelli giganti portati da «CuoriEroi per Bambini Eroi nazionale italiana dell’Amicizia Onlus», associazione che raccoglie fondi per sostenere in tutta Italia progetti dedicati a bambini affetti da diverse patologie. Vestiti da supereroi e principesse i volontari hanno intrattenuto i piccoli pazienti con spettacoli, canzoni e balli.

Adesso l’iniziativa prosegue anche in altri reparti: l’obiettivo è quello di estendere il progetto anche a Borgosesia e in altre strutture, come la Neuropsichiatria infantile e la Logopedia, dove i bimbi potranno imbattersi in un amico in più.

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