I listini azionari statunitensi hanno aperto deboli in attesa dell'audizione del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Congresso Usa. Il Dow Jones scende dello 0,12%, mentre l'S&P 500 lascia sul terreno lo 0,22%. In calo piu' pesante il Nasdaq, a -0,53%.
Gli occhi del mercato sono puntati su eventuali riferimenti ai prossimi rialzi dei tassi di interesse, con i future sui Fed Fund che assegnano una probabilitaà del 62% ad altri due aumenti del costo del denaro da qui a fine anno. "Maggiori dettagli potrebbero emergere dalla sessione di domande e risposte", affermano gli analisti di Unicredit. "Tutto sommato", concludono gli esperti, "non ci aspettiamo variazioni significative nei rendimenti Usa, ma se dovessero materializzarsi sarebbero al rialzo".
Gli operatori continuano poi a monitorare le trimestrali. Netflix crolla del 13% nel premercato dopo aver mancato le sue previsioni di oltre 1 milione di abbonati nel secondo trimestre, mostrando un rallentamento dello slancio di quest'anno. Johnson & Johnson sale dello 0,79% nel pre-market dopo aver comunicato i risultati, che hanno visto una crescita degli utili del 3% t/t, ma un abbassamento della guidance sul 2018. Infine Goldman Sachs guadagna lo 0,71% dopo che nel trimestre ha ottenuto un utile di 2,57 mld usd, trainata dal trading obbligazionario.
La fiducia del mercato resta minata dalla prospettiva di un conflitto commerciale. "È il peggior rischio al ribasso" per l'economia mondiale "dalla crisi del debito sovrano europeo nel 2012", rivela un sondaggio tra i gestori realizzato da Bank of America Merrill Lynch. Le attese su crescita e profitti sono ai minimi dal febbraio 2016 e l'esposizione al rischio azionario e' sui minimi dal novembre 2016. La poca fiducia, spiegano da Bofa, si riflette nella scarsa ripidità della curva dei rendimenti, ai minimi da 8 anni. I gestori che vedono i rischi maggiori dal conflitto sui dazi sono positivi sull'oro e ribassisti sui titoli tecnologici Usa come i FAANG's. I money manager piu' ottimisti sul commercio, invece, si attendono un irripidimento della curva dei tassi e vedono opportunita' nell'azionario emergente ed europeo, oltre ad un indebolimento del dollaro.
Le vendite al dettaglio delle catene nazionali Usa nella prima settimana di luglio sono cresciute dello 0,1% a livello mensile. Rispetto allo scorso anno, le vendite sono invece cresciute del 3,3%.
La produzione industriale negli Usa e' salita dello 0,6% a livello mensile a giugno, più delle attese del consenso che si aspettavano un aumento dello 0,5% m/m. Sempre a giugno il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato al 78%, in rialzo di 0,1 punti e sotto il consenso degli economisti al 78,2%. Tuttavia il dato sulla produzione industriale di maggio stato rivisto al ribasso dal -0,1% a -0,5%.
Sul fronte valutario il cambio euro/dollaro è in ribasso a 1,1695. Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è del 2,607%, mentre il decennale è al 2,85%.