Movimentazione randagi IV puntata: Germania a ogni costo?

 

Per inviare a ogni costo in Germania il dogo argentino tripode Sherman, che aveva trovato un'ottima famiglia nello stesso territorio dov'era stato trovato, un'associazione è ricorsa al Tar contro l'adottante e il sindaco di San Vittore del Lazio.

Per inviare a ogni costo in Germania il dogo argentino tripode Sherman, che aveva trovato un'ottima famiglia nello stesso territorio dov'era stato trovato, nel 2017 un'associazione è ricorsa al Tar contro l'adottante e il sindaco di San Vittore del Lazio.

Nell'attesa di nuovi dati ufficiali sui trasferimenti di cani e gatti all'estero col motivo delle adozioni internazionali (non sempre facili da ottenere poiché molte istituzioni sembrano non essersi interrogate prima sui numeri del fenomeno) ragioniamo su un atteggiamento che non è raro riscontrare in chi movimenta di prassi questi animali.

Si potrebbe quasi parlare di fanatismo. Il trasbordo oltrefrontiera sembrerebbe infatti l'unica soluzione possibile e guai a ostacolarlo, anche in presenza di buone opportunità nei luoghi d'origine dei randagi in questione.

Un po' come se si volesse stabilire il principio che, una volta destinato alla Germania, alla Svizzera o a qualche altro paese del Nord Europa, il cane fosse intoccabile. In più di un'occasione, associazioni esportatrici o singoli stranieri (può darsi dei prestanome?) hanno strepitato, minacciato e addirittura si sono avventurati in denunce e ricorsi al Tar, contro amministrazioni locali ribelli al culto della deportazione. Solo perché questo o quell'esemplare su cui si erano posati gli occhi doveva per forza varcare il confine, a dispetto della presenza di ottime adozioni italiane.

Ricordiamo la misteriosa vicenda del cagnolino Remi, richiesto con appassionata insistenza a Sassari da madre e figlia, residenti in loco, alla fine del 2012. Era un affido eccellente, eppure non ci fu nulla da fare: per il piccolo meticcio il Comune, in virtù di un accordo suggellato fra Monica Spanedda, assessora al Verde, e l'associazione pro Tier e.v., preferì un lungo viaggio verso la Germania. E fu impossibile ottenere una pubblica verifica del suo destino. L'unica traccia concessa alle persone che tanto desideravano accoglierlo furono un paio di foto in cui il cagnolino, dall'aria stressata, veniva manipolato da un donnone.

Iniziò, lo stesso anno, un paradossale calvario per il Comune di Terni, che in base al proprio Regolamento e al parere di un'apposita Consulta rifiutò di inviare in Germania una ventina di randagi. Alloggiati provvisoriamente nel canile di Stroncone, finito sotto sequestro, i cani erano stati trasferiti nel canile-rifugio di Colleluna.

Il diniego non piacque ai richiedenti e dopo qualche tempo saltò fuori una cittadina tedesca che guarda caso chiedeva di adottare proprio uno di quegli animali. La scelta era caduta sul labrador meticcio Miele, e la signora pretendeva di portarlo via su due piedi.

Si riuniva di nuovo la Consulta, intanto che la donna veniva sostenuta da un'associazione straniera con sede in Umbria e dal WWF di Terni (molto attivo  in ambito randagismo e favorevole alle adozioni all'estero: una  curiosa anomalia rispetto alla vocazione del World Wildlife Found centrato sulla conservazione della fauna selvatica). La risposta fu ancora no. Nel frattempo Miele ebbe una crisi epilettica e venne adottato da una volontaria ternana che si era già occupata di lui. Furore: la tedesca ricorse al Tar dell'Umbria, e quando arrivò il pronunciamento favorevole al Comune di Terni lo impugnò presso il Consiglio di Stato.

Denaro, tempo, rischi per cosa? Per strappare a ogni costo un cane malato dalla sua nuova casa, o forse per evitare che si stabilisse un precedente con il no istituzionale alla Germania?

Fu impossibile, nel 2012, adottare a Sassari il piccolo meticcio Remi, che dal canile municipale fu inviato in Germania senza possibilità di appello. Per dimostrare che aveva trovato casa furono concesse alle signore che lo avevano tanto richiesto solo alcune fotografie.

Fu impossibile, nel 2012, adottare a Sassari il piccolo meticcio Remi, che dal canile municipale fu inviato in Germania senza possibilità di appello. Per dimostrare che aveva trovato casa furono concesse alle signore che lo avevano tanto richiesto solo alcune fotografie.

Nel 2016 fu la volta di Sherman, dogo argentino tripode che il Comune di San Vittore del Lazio, in provincia di Frosinone, preferì concedere in adozione a una giovane coppia del luogo benché Ekos Pet Onlus l'avesse richiesto per conto di una nuova signora residente in Germania. Ugualmente, la reazione fu violenta e si manifestò, nel 2017, attraverso un ricorso al Tar del Lazio contro l'adottante e Nadia Bucci, sindaco di San Vittore. Si richiedeva la sospensione del provvedimento con cui il cane era stato affidato, sostenendo tra l'altro che l'animale non fosse custodito adeguatamente.

Ma alla verifica Sherman stava benissimo, e Giovanni e Jessica si dimostrarono proprietari competenti e affettuosi. Il Tar, per fortuna, diede ragione alla bella famiglia, mentre a noi restano gli interrogativi: perché un'associazione votata al salvataggio dei randagi dovrebbe ricorrere alle vie legali e spendere denaro prezioso al solo scopo di impedire che un cane trovi collocazione sul proprio territorio? Consideriamo inoltre che in Germania il dogo argentino è considerato razza pericolosa e per tenerne uno occorrono particolari requisiti e permessi.

D'accordo, determinati gruppi e persone credono con fervore che il massiccio trasferimento di cani e gatti randagi all'estero porti del bene a questi sfortunati animali. Tuttavia, non sarebbe logico essere lieti di rinunciare a uno di loro in favore di una buona casa italiana?

Arrivederci alla prossima puntata.
Leggi le puntate precedenti:
Adozioni all'estero, i dubbi: I puntata, i numeri della Sardegna
Movimentazione randagi, II puntata: mille euro a chi porta via un cane
Movimentazione randagi, III puntata: la Circolare Garavaglia

@margdam
margdam@margheritadamico.it

 

 

 

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16 commenti

  • Da anni notiamo questo accanimento nel voler un determinato cane, proprio quello e per forza quello! Credo di aver notato che sono cani che presentano patologie oppure cani tripode.Non dimenticherò mai il caso di Esmeralda ,una cagnetta bianca tripode che era al canile della Lida di Olbia.
    Ebbene era stata richiesta da qualche associazione o persona fisica tedesca ed anche da una meravigliosa persona di nome Linda che viveva in Emilia.Ebbene sul web e Facebook vi fu un grande dibattito e alla fine la Lida opto' per l'adozione in Italia,nonostante l'offerta tedesca di un furgone in regalo per avere Esmeralda. Dopo qualche mese Esmeralda sparì misteriosamente e di lei non fu trovato nulla..Sparita! Volatizzata.

  • ho appena finito di scrivere un post sulla stupidità cieca e imbecille di una parte della razza umana che crede di poter fare quello che vuole solo perchè è umana.
    poi la storia della tedesca che vuole proprio QUEL cane credo che sia la parte tragica e comica allo stesso tempo : io vorrei tanto che ci fossero le parti invertite e QUEL cane volesse essere il "padrone" di quella "signora"!!
    Leggendo questo post, mi rendo conto che come razza forse siamo sopravvissuti inutilmente alle sei che ci hanno preceduto, dato che NON abbiamo ancora capito in che splendido mondo viviamo e come tutti animali e piante compresi , si vivrebbe bene e in armonia, basterebbe che i tracotanti, i predatori e gli accaparratori di qualsiasi cosa ( soldi, cibo, risorse, potere) fossero isolati e poi messi su una scialuppa in mezzo ad un mare ... uno qualsiasi ... a mangiarsi tra di loro ... vorrei proprio vedere cosa farebbero ...
    GA

  • Sono assolutamente contraria alle deportazioni dei cani e dei gatti in Germania e in Svizzera ( penso seriamente che siano destinati alla sperimentazione per nuovi farmaci o peggio ). Questo accanimento mi fa venire molti sospetti....speriamo che non diventi una pratica diffusa......poveri caniente e gatti randagi....l' unica soluzione rimane la sterilizzazione per ridurre le nascite oltre alle campagne di sensibilizzazione contro gli abbandoni soprattutto estivi.....ma sappiamo che il " bastardi" ( umani) ci saranno sempre.... purtroppo. ....

  • Esiste anche un traffico illegale gestito dalla malavita organizzata che fa speculazione sull'invio di randagi all'estero.

  • ma questi tedeschi non hanno cani da adottare a casa loro ?
    o li hanno fatti passare dal camino come fecero con gli Ebrei ?

  • Da anni impegnata in prima linea in questa battaglia di civiltà, la giornalista e scrittrice ambientalista ed animalista, Margherita d'Amico, è giunta alla quarta puntata di questo viaggio alla ricerca della verità. Oggi presenta alcuni casi in cui presunte "associazioni" sono arrivate al punto di affrontare vere battaglie legali - con tutti i costi conseguenti, denari che sarebbero stati più utili per curare un animale di canile - per strappare i cani italiani da una adozione sul territorio e portarli in Nord Europa. Un fenomeno spaventoso, che esisteva già nel 1993, quando il ministro Garavaglia tentò con una circolare - tuttora valida - di arginarlo. A Roma siamo stati fino ad ora una isola felice, senza prestanomi e senza furgoni di presunti associazioni. Si cominciano pero' a contare adozioni internazionali nei canili privati convenzionati con il Comune di Roma. In un contesto in cui personalmente ritengo assai discutibile l'attuale gestione, tuttora in proroga essendo terminata ormai da 6 mesi l'attuale gara - che fine ha fatto la legalità? - non mi sento affatto garantita dall'attuale assenza di professionalità nelle adozioni. Non ho alcun pregiudizio contro le famiglie svizzere, austriache, o tedesche. Ho molti cari amici in quei paesi. E ho raccolto molte informazioni sui loro canili e rifugi, sull'assenza di una legge contro la soppressione e sul come sia facile per un veterinario svizzero sopprimere un cane perchè "rumoroso". Quindi penso solo una cosa, di facile buon senso: una famiglia straniera che voglia adottare un cane romano, deve venire a Roma, deve conoscere e deve farsi conoscere. Solo così un cane sarà realmente tracciato. Solo così ognuno si assumerà le proprie responsabilità.

  • concordo con Simona Novi che la famiglia “ straniera “ dovrebbe anzi deve essere conosciuta ma non è necessariamente una certezza .
    punto primo : referenze .
    se mi presento per un lavoro , per esempio come infermiere , non gli dico certo che sono un serial killer .
    punto secondo : i costi del viaggio e permanenza per “ farsi conoscere “ .
    punto terzo : la burocrazia per non chiamarla idiocrazia italiana .
    tanto basta per rendere l’ adozione una missione impossibile o mi sbaglio?
    ma almeno “ essere raccomandati “ con tanto di certificato rilasciato da una Autorità competente come la RSPCA in Uk potrebbe essere un buon inizio .
    alas non credo più a Babbo Natale .

  • mi ricordo come fosse ieri quando adottai Huggy 15 anni fa da un centro di protezione per gatti londinese .
    dopo un mese arrivarono due signore per controllare che tutto andasse bene e dopo sei mesi arrivò un avviso che mi ricordava che era arrivata l’ ora della sterilizzazione , pena la rimozione forzata di Huggy da casa mia .
    #elementary

  • Il post della signora Elena è da denuncia. Vorrei chiedere alla "signora" Elena di smetterla di diffamare la Lida di Olbia, vorrei chiedere alla signora Elena che prima di pronunciare il nostro nome di sciacqui la bocca e di non nominare Esmeralda , si deve solo vergognare, mi dica da dove ha tirato fuori questa storia, mi faccia vedere da dove. La smetta Elena e si preoccupi dei suoi randagi siciliani e la smetta di inventare di calunniare

  • Ho scritto un 'ora fa fa il commento, è stato pubblicato e poi perchè misteriosamente scomparso?????? Ripubblico !!!!!!
    Come mai permettete a certi personaggi di calunniare???????? . Non permetto a nessuno di infangare il nome della Lida di Olbia e di Esmeralda !!!!!!!!!!!! Vergognoso permettere tutto questo. ecco vediamo se cancellate anche questo di commento!!!!!!!! E voi vorreste salvare gli animali?????? PER SALVARE GLI ANIMALI NON SI CALUNNIA. Se vogliamo tutelare gli animali non si sparano a raffica menzogne. Da dove la signora siciliana, che non è solita calunniare la Lida di Olbia ha attinto queste notizie,qual'è la fonte? Lo sa la signora siciliana che con affermazioni del genere è passibile di denuncia? Eppure sembrerebbe che la signora siciliana sia anche laureata in materie giuridiche!!!!!!!! Volete risolvere e tutelare gli animali permettendo di scrivere delle fesserie .Vediamo se cancellate questo post!!!!!!!!!!!

  • “ signora “ Cosetta
    se è da denuncia , denunci .
    altrimenti , usando una sua espressione , si sciacqui lei la bocca prima di calunniare gli altri .
    grazie

  • Sig Marino 52, come vede io non ho nemmeno problemi ad usare il mio nome e cognome. Le faccio presente che io a differenza della signora su menzionata non calunnio nessuno e pertanto eviti di fare commenti sciocchi. Ma, purtroppo con certe persone non si puo' dialogare.

  • Per l'affidamento di un cane sono stato visitato e intervistato preventivaente da una persona dell'associazione.
    Quando me l'hanno portato fino a casa sono venuti in 3, oltre il cane, e sono rimasti 2 ore a guardare l'ambiente e a parlare anche col resto della famiglia.
    Il tutto gratuitamente.
    Grazie LIDA VERSILIA.

  • lei non calunnia e io mi chiamo Spartacus ...

  • Ma dateli ai ristoranti cinesi, ravioli al vapore, spezzatino con mandorle e bambù....evvai a riciclare cani

  • provo ribrezzo per Nizzu , una persona priva di pietà umana .