assemblea degli industriali di Torino

Boccia: lavoro e temi dell’economia siano al centro dell’attenzione della politica

di Filomena Greco

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia (Imagoeconomica)

2' di lettura

L'appuntamento è l'assemblea degli industriali di Torino, la provincia che dal confronto con le aree più produttive d'Italia, a cominciare da Emilia Romagna e Lombardia, esce con l'amaro in bocca, con un fattore di crescita più basso delle province industriali e un tassello di manifattura, pari a circa il 20 per cento, perso negli anni della crisi. Qui il presidente degli industriali italiani, Vincenzo Boccia, tira le file dei temi economici nazionali, a cominciare da lavoro e pensioni.

«Le pensioni sono una questione ma non possono essere la questione prioritaria del Paese» ha evidenziato il presidente Boccia, chiarendo di non essere ancora entrati nel merito della proposta del ministro Luigi Di Maio. «È evidente che in questo Paese bisogna parlare di lavoro e di giovani - ha chiarito Boccia - mettendo il lavoro al centro dell'attenzione». Secondo il presidente di Confindustria, «per farlo abbiamo bisogno da un lato di avere attenzione a politiche per i giovani con piani di inclusione nella Pubblica amministrazione e nel mondo privato, dall'altro rendere competitive le imprese italiane affinché possano creare occasioni di lavoro strutturali».

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L'auspicio degli industriali è che si chiuda la fase di campagna elettorale e si entri nel merito dei dossier economici. L'Ilva, ad esempio, il tema della disoccupazione giovanile, gli strumenti a sostegno della seconda manifattura europea. Infine la Tav, Torino-Lione, tema sensibile in terra piemontese: «Le infrastrutture non sono una questione ideologica. Su questo speriamo che prevalga come sempre il buon senso», ha sottolineato Boccia. «Il nostro è un Paese ad alta vocazione all'export - ha spiegato il presidente di Confindustria - abbiamo bisogno di nodi di collegamento che colleghino l'Italia ad altri Paesi perché questa alta vocazione all'export porta ricchezza al Paese e aiuta a ridurre i divari».

Infine il tema dell'Europa, da non usare, dice Boccia, per non affrontare le “questioni italiane”. «Abbiamo bisogno di più Europa perché, a fronte dei dazi degli Stati Uniti e a fronte di una Cina che punta sull'industria ad alto valore aggiunto e ad alta intensità di produttività e di capitali, come l'industria occidentale, e che vuole usare le rotte della seta per arrivare nel mercato più ricco del mondo, che è quello europeo, per difenderci abbiamo bisogno di più Europa» spiega Boccia. Non una questione solo economica, dunque, ma un «grande obiettivo politico che l'Europa si deve dare. L'Europa va riformata dal di dentro e l'Italia può giocare una grande partita».

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