web analytics
back to top

Facebook, al via i test per i Gruppi in abbonamento per contenuti esclusivi

Facebook ha annunciato di aver avviato i test per i Gruppi in abbonamento, una modalità che permetterebbe agli utenti di pagare gli amministratori dei gruppi per avere in cambio contenuti esclusivi. Gli amministratori potrebbero così creare dei sottogruppi in abbonamento facendosi pagare da 4,99 a 29,99 dollari al mese.

E se Facebook avesse intenzione di cominciare a monetizzare partendo dai Gruppi? La domanda sorge spontanea dopo l’annuncio fatto da Menlo Park che ufficializza una fase di test per i Gruppi in abbonamento. Facebook quindi pensa di sfruttare al meglio un bacino di utenti che ormai è di 1 miliardo di persone. Si tratta di una modalità che potrebbe permettere agli amministratori dei gruppi di creare dei contenuti esclusivi per i propri utenti, dietro il pagamento, appunto di un abbonamento. Al momento quello che si sa è che il range dell’abbonamento va dai 4,99 ai 29,99 dollari al mese. Per il primo anno Facebook tratterrà agli amministratori il 30%, successivamente invece tratterrà il 15%. Nella fase di test Facebook non tratterrà alcuna cifra.

Alex Deve, responsabile di Facebook per i Gruppi, ha precisato, nell’articolo che annuncia l’inizio del test per un ristretto numero di amministratori di gruppi, che non si tratta di “guadagnare”, quanto invece di una modalità che potrebbe permettere agli amministratori di “investire” meglio tempo ed energie per migliorare il coinvolgimento degli utenti. “Il fatto di avere dei fondi che provengono dall’attività permetterà agli amministratori di creare contenuti di qualità superiore”, precisa Deve.

E quali potrebbero essere questi contenuti esclusivi? Per esempio video tutorial speciali, checklist specifiche per ambiti di interesse, supporto diretto dagli amministratori. Per questa fase di test è stato coinvolto anche “Declutter My Home Group” di Sandra Mueller che ha creato un gruppo in abbonamento, a 14,99 dollari al mese, Organize My Home Group, in cui mostrerà agli utenti come gestire al meglio le checklist e guide video. Altro esempio per l’occasione è il gruppo The Grown and Flown Parents che mostra tutta una serie di contenuti per l’ammissione al college e un contatto diretto con i consulenti a 29,99 dollari al mese.

facebook gruppi in abbonamento

Ma come funzionano i Gruppi in abbonamento?

Per prima cosa, l’utente deve trovarsi in un gruppo il cui amministratore ha accesso alle opzioni per attivare gruppi in abbonamento. In questo gruppo l’amministratore mostrerà con anteprime il gruppo, quali contenuti verranno condivisi e quanto costa diventare membro. Se l’utente lo trova interessante, a quel punto invia la sua richiesta. Una volta approvata la richiesta dall’amministratore, all’utente viene addebitato subito l’importo mensile. L’utente può interrompere il pagamento dell’abbonamento anche nel corso del mese e comunque fruire dei contenuti fino alla fine del mese stesso.

Insomma, Facebook comincia a far passare il principio, sacrosanto, per cui la creatività di un utente nella creazione dei contenuti ha un costo ed sarebbe quindi giusti pagare per avere quel contenuto esclusivo che non troveresti da altre parti. Ma è anche vero che Facebook in questo modo sperimenta una modalità a pagamento, ristretta, con finalità diverse certo, ma sempre di modalità a pagamento si tratta. E’ un punto non da poco che potrebbe trasformarsi presto, qualora si passasse da una fase di test ad una più standard, in una nuova voce di reddito considerevole.

E voi che ne pensate? Paghereste per avere contenuti esclusivi in un gruppo?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

giovedì, 18 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.

Instagram oscurerà le immagini di nudo nei messaggi

Instagram avvia un test che oscurerà le immagini di nudo inviare attraverso messaggi privati. Un modo per proteggere i più giovani dal sextorsion.

Bending Spoons acquisisce StreamYard ed entra nel live streaming

Bending Spoons, gigante tech italiano, acquista StreamYard, leader nel live streaming. L'operazione segna un cambiamento importante nel settore tech.