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Cronaca Racalmuto

Differenziata: cestelli senza microchip, cittadini di serie "B" e vie troppo strette

Il ritiro dei cassonetti previsto per giorno 9, secondo quanto annunciato dagli amministratori, "è una scelta importante per raggiungere un maggiore decoro urbano e limitare il conferimento selvaggio". Le premesse attualmente dicono però, praticamente, tutt’altro 

La distribuzione dei cestelli per il servizio di “porta a porta” della raccolta differenziata è iniziata. Già nella prima giornata, alla palestra della scuola “Generale Macaluso”, sono stati consegnati 800 contenitori per 400 utenti. Ma i cestelli, a Racalmuto, non saranno per tutti i residenti. Tutti coloro che vivono, stabilmente, fra periferie e campagne, non soltanto non avranno i contenitori per la raccolta differenziata, ma neanche i sacchetti biodegradabili e nessuno sconto sulla bolletta dei rifiuti. “Dettagli” trascurati dall’amministrazione comunale. Dettagli che verosimilmente faranno fiorire più discariche a cielo aperto.

Si cambia: al via la distribuzione dei cestelli 

I cittadini di serie “B”, residenti a Racalmuto, dovranno accettare di differenziare, comprando di tasca propria i sacchetti biodegradabili, caricandoli poi in macchina per portarli all’istituenda isola ecologica – prevista proprio per le utenze che non potranno essere servite dal sistema di “porta a porta” - in via Spalanca, zona stadio “La Mantia”. Il tutto, appunto, pagando la stessa, identica, bolletta che arriverà a tutti gli altri racalmutesi che saranno, invece, serviti dal “porta a porta”.

Gli amministratori comunali hanno previsto un importante sconto per le seconde case, quelle periferiche e di campagna utilizzate dai racalmutesi per la stagione estiva. Chi invece risiede stabilmente, 365 giorni all’anno, in quelle stesse aree non avrà alcuna considerazione. Qualcuno, dall’amministrazione comunale, ha ventilato che le stesse riduzioni sono previste anche per i residenti in pianta stabile nelle zone non servite dalla raccolta differenziata. Circostanza smentita, però, - categoricamente – dagli uffici del palazzo di città.

I due cestelli antirandagismo – uno per l’umido e l’indifferenziata e l’altro per il secco – che sono in distribuzione agli utenti di serie “A” sono costati circa 60 mila euro. Soldi dei racalmutesi, compresi di quelli che non avranno i contenitori e nemmeno il servizio. Cestelli che sono senza microchip. Di fatto, dunque, non si potrà avere alcuna contezza su chi fa veramente – ovunque sia residente: centro storico o periferie – fa la raccolta differenziata e chi invece non se ne curerà minimamente. 

L’amministrazione comunale, al momento, non soltanto sembra essersi scordata dei suoi concittadini che vivono nelle periferie e nelle campagne, ma anche di quanti risiedono nelle stradine più strette del centro storico. Viuzze dove la collocazione dei cestelli risulta essere improponibile, a meno che, naturalmente, non si vorrà chiudere al traffico le strade. Collocare i cestelli davanti la porta di casa di alcune vie, magari alle spalle della chiesa Madre, equivarrà a non far più transitare le auto. Il ritiro dei cassonetti previsto per giorno 9, secondo quanto annunciato dagli amministratori, "è una scelta importante per raggiungere un maggiore decoro urbano e limitare il conferimento selvaggio". Le premesse attualmente dicono però, praticamente, tutt’altro. 

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