E’ morto nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 marzo Renzo Franzo, 103 anni, originario di Palestro, per anni residente a Vercelli e deputato per cinque legislature, dal 1948 al 1968, nelle file della Democrazia Cristiana. Si è spento all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove era ricoverato da qualche giorno. Fino all’ultimo è stato lucido e ha vissuto la sua vita con intensità. Nato a Palestro il 16 dicembre 1914 sotto il segno della Grande Guerra, del conflitto bellico aveva assorbito un carattere battagliero e un fisico roccioso: la malattia aveva bussato più volte alla sua porta, lui l’aveva sempre rispedita al mittente. Non questa notte quando invece ha avuto la meglio: «E’ stato lucido fino agli ultimi momenti – dicono i familiari-. Non ha sofferto».

Quando l’Italia si muoveva ancora in bicicletta, lui, dopo la laurea in lingue e letteratura straniera alla cattolica di Milano (poi si laureò anche in Lettere), era andato in Inghilterra per affinare l’inglese. Renzo Franzo è sempre stato in prima linea: ufficiale dei bersaglieri durante il secondo conflitto mondiale, prigioniero di guerra per alcuni giorni e presto liberato, ha sempre conservato gelosamente il suo cappello piumato, che prontamente sfoggiava nelle celebrazioni a Palestro dedicate alla guerra d’indipendenza del 1859. Di Palestro fu anche presidente del Comitato di Liberazione Nazionale. Dopo il matrimonio con Pinuccia Renzo Franco si trasferì a Vercelli.

Renzo Franzo è stato un’icona dell’agricoltura italiana: entrato a soli 34 anni alla Camera, lì è stato deputato per cinque legislature: a fianco di Bonomi e di Scalfaro, di cui era grande amico, con Gronchi, Segni e Saragat al Quirinale, lui presidente di Coldiretti, dell’Uma e pluripresidente dell’Ente Nazionale Risi, si è sempre battuto per la promozione e la valorizzazione del riso made in Italy. Da deputato viaggiò molto: in America, in Cina, in Corea. Incontrò diversi Papi: Pio XII, Paolo V, Giovanni Paolo II. Fece visita anche al Re in esilio Umberto di Savoia. Conobbe Sofia Loren e Cary Grant.

La panissa e il riso ai porri erano tra i suoi piatti preferiti, senza dimenticare il bollito con il bagnetto verde. Fu vicino di casa e grande amico di Silvio Piola, che guardava poi giocare dagli Spalti dell’Olimpico a Roma. Conosceva molto bene Marcello Bertinetti ed era anche tifosissimo della Pro Vercelli. Renzo Franzo si definiva «un umanista prestato all’agricoltura»: appena sveglio leggeva più di un giornale, per essere informato su ogni cosa che accadeva nel mondo. Lascia la moglie Pinuccia, la figlia Daniela con il marito Federico, il nipote Andrea. I funerali verranno celebrati a Vercelli in duomo martedì alle 11,30, poi la salma sarà trasportata nel cimitero di Palestro per essere tumulata. Il rosario lunedì alle 17,30 a Palestro.

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