madrid sospenderà l’estradizione

Arrestato in Spagna Igor “il russo” dopo un conflitto a fuoco: tre morti

Igor Vaclavic

4' di lettura

È stato arrestato in Spagna nella notte Igor “il russo”. Norbert Feher alias Igor Vaclavic, conosciuto come “Igor il russo” e responsabile di due omicidi in Emilia-Romagna lo scorso maggio, è stato arrestato in Spagna. Secondo informazioni provenienti dalla Spagna l’uomo sarebbe stato arrestato dopo un conflitto a fuoco nella zona di El Ventorillo, fra le città di Terruel in Andorra e Albalete del Arzobispo, nel quale sono morte tre persone, tra cui due uomini della Guardia civil spagnola. 'Igor il russo' aveva già ferito altre due persone il 5 dicembre scorso ad Albalate del Arzobispo, nella comunità autonoma di Aragona.

La Spagna verso la sospensione dell’estradizione in Italia
La consegna di Igor 'il russo' all'Italia, che aveva spiccato un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto probabilmente sospesa dall'Audiencia Nacional spagnola «fino al processo o fino all'esecuzione della pena» per gli omicidi commessi in Spagna. Già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i quali è ricercato in Italia.

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La segnalazione dai carabinieri del Ros
Di recente in Spagna c'era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva l’uomo, a testimonianza di un'attività investigativa mai cessata. La procura di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna e Ferrara, «aveva già da tempo - segnala una nota del Ros dei Carabinieri - avviato mirata attiività rogatoriale in Spagna, avendo avuto riscontro a seguito delle indagini svolte della presenza del latitante». Si erano già svolte attività specifiche in Serbia, Austria e Francia e incontri di coordinamento con le autorità spagnole, fin dall’estate, con trasferte e attività in Spagna , insieme agli organi di Polizia spagnoli. Tutto è stato coordinato dalla procura di Bologna, ha detto il ministro Marco Minniti: « C'è stata una sintonia d'indagine tra la Procura di Bologna e l'attività dei carabinieri che considero particolarmente importante». Il premier Gentiloni con un tweet ha reso noto di aver inviato a Rajoy le condoglienze per l’uccisione di due agenti e di un cittadino spagnolo nel corso dell'arresto del criminale. «Il mio pensiero va alle vittime di Budrio e alle loro famiglie», ha scritto Gentiloni. Il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, nel corso di una conferenza stampa dopo la cattura di Igor ha sottolineato che si tratta di un risultato investigativo «eccezionale» e fin dall'inizio delle indagini sulla vicenda «non c'è stata nessuna sottovalutazione. Neanche dopo il primo omicidio». In un primo momento Igor non aveva rivelato la sua identità alle forze dell'ordine spagnole ed era stato definito inizialmente come un «ex militare dell'est». Poi la polizia scientifica

Chi e' il killer di Budrio

In fuga dopo gli omicidi di Budrio e Portomaggiore
Igor Vaclavic era in fuga dal primo aprile del 2017, quando aveva ucciso il titolare di una tabaccheria di Budrio e subito dopo un’altra persona a Portomaggiore (Ferrara) . A Riccardina di Budrio aveva ucciso Davide Fabbri, che aveva cercato di impedire al rapinatore di portare via l'incasso della serata del bar del padre. Igor aveva estratto la pistola e lo aveva ucciso, ferendo anche uno dei clienti del locale. Dopo aver ucciso il tabaccaio Igor uccise una settimana dopo, mentre era braccato dalle forze dell’ordine, Valerio Verri, una guardia volontaria di pattuglia alla ricerca dell’assassino e ferito un agente della polizia provinciale, Marco Ravaglia. La sua carriera criminale era già costellata da arresti. Nel 2007 venne arrestato per furti commessi con arco e frecce a contadini tra Rovigo e Ferrara. Nel 2010 i carabinieri di Portomaggiore (Ferrara) lo arrestarono per rapina. Nel 2015 l'ex soldato di fanteria dell'Armata Rossa frequenta da 10 anni le campagne ferraresi fu visto girare col fucile a tracolla e tuta mimetica. In una nota riservata del Nucleo Investigativo di Bologna venne descritto come un «soggetto estremamente pericoloso» che «se minacciato non esita a usare armi da fuoco in suo possesso».

Le imputazioni per Igor in Italia e in Spagna
A 'Igor' vengono contestati due omicidi e lesioni. Nel fascicolo della Procura di Bologna c'è anche un'aggressione del 30 marzo a una guardia a Consandolo, sempre nel Ferrarese, rapinata della pistola utilizzata poi per uccidere. E un secondo episodio ai danni di un pachistano, avvicinato e minacciato nella zona, tra i due delitti, oltre al furto del furgone poi abbandonato da Igor l'8 aprile ai bordi di via Spina di Molinella. Su di lui pendeva già un mandato d'arresto per rapine commesse nel ferrarese nei mesi precedenti, per cui è a processo a Ferrara. A Ravenna Igor è anche indagato per un terzo assassinio, un caso irrisolto del 30 novembre 2015: a Fosso Ghiaia la vittima fu un metronotte, Salvatore Chianese e gli inquirenti sospettano di Igor, per analogie nelle modalità di azione: un fucile da caccia caricato a pallettoni e colpi 'di avvertimento' sparati contro l'auto prima di quelli fatali. Ai fatti commessi in Italia si aggiungono i crimini in Spagna: il 5 dicembre in un'azienda agricola ha ferito due persone. Nella sparatoria che poi ha portato alla cattura ci sono stati altri tre morti, tra cui due uomini della Guardia civil.

Ora si indaga su eventuali appoggi al criminale
Malaga, Valencia e Madrid. Sono le città spagnole dove gli investigatori - a seguito di indagini fatte attraverso rogatorie chieste in questi mesi dalla Procura di Bologna alle autorità spagnole, con intercettazioni, tabulati, videosorveglianza - ritengono che Igor avesse appoggi in questi mesi di latitanza. Le piste hanno portato i carabinieri in Francia, Austria e Spagna. Le indagini su chi ha aiutato il serbo e su come sia avvenuta la fuga dal territorio dei delitto proseguiranno, a partire dal materiale trovato addosso al ricercato al momento dell'arresto. Un'ipotesi, che deve trovare conferma, è che qualcuno lo abbia caricato su un’auto e portato all’estero. Investigatori italiani stanno andando in Spagna per coordinarsi coi colleghi iberici.

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