Dieta Plank o dieta Scarsdale: quale scegliere?

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dieta plank o dieta scarsdale?
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Al giorno d’oggi esistono molte tipologie di regimi alimentari che promettono di farci perdere diversi chili in un lasso di tempo più o meno breve. Tra questi, spiccano alcune alternative come la dieta Plank o la dieta Scarsdale che, ad oggi, risultano tra quelle più praticate a livello mondiale.

Appurato il fatto che va fatta una scelta chiara in tal senso, viene spontaneo mettere a confronto le due diete per comprendere quale scegliere per ottenere i risultati migliori.

Dieta Plank o dieta Scarsdale: due regimi alimentari a confronto

Si tratta principalmente di due approcci piuttosto simili, visto che la dieta Plank è principalmente un regime alimentare iperproteico così come la dieta Scarsdale, che notoriamente si basa sul principio low-carb (ovvero a basso contenuto di carboidrati).

La dieta Plank

Diffusasi principalmente tramite passa parola (prima vero e proprio e poi grazie al web) la dieta Plank si basa su un menu ben definito. Nell’ambito delle diete iperproteiche è considerabile piuttosto soft per quanto riguarda la rigidità, pur portando a risultati di tutto rispetto: seguendo alla lettera le direttive infatti, è possibile perdere 9 chili in appena due settimane.

La dieta Scarsdale

Pur facendo anch’essa parte dei regimi alimentare iperproteici, la dieta Scarsdale risulta diversa dalla sua “collega” appena citata. Ideata durante gli anni ’70 dal dott. Herman Tarnower, questa esclude alcune particolari verdure come fagioli, lenticchie, mais e patate.

Per riassumere in poche parole la Scarsdale si potrebbe facilmente dire, durante i 7 o 14 giorni della sua durata, il soggetto assume pochissimi carboidrati, pochi grassi, tanta frutta e verdura (e dunque vitamine e minerali).

In poche parole, quale opzione scegliere?

Non esiste una risposta assoluta riguardo la possibile scelta tra la dieta Plank e la dieta Scarsdale. Va però specificato come, nel panorama delle diete iperproteiche, questi due regimi alimentari sono piuttosto simili: in questa ottica risulta determinante il metabolismo della singola persona che si adatta più o meno a un regime piuttosto che ad un altro.

Va sempre ricordato però, che i risultati di una dieta non si misurano solamente con quanti chili si perdono: lo stato di salute e l’equilibrio del nostro corpo vengono ancora prima del semplice dimagrimento. Proprio per questo motivo entrambi i regimi alimentari devono essere svolti per periodi prestabiliti e non andare mai oltre: i cicli, per entrambe le diete, non devono infatti mai andare oltre i 14 giorni.

Al termine di un ciclo poi, bisogna tornare a mangiare pressoché tutti gli alimenti pur mantenendo una dieta equilibrata.

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