Ci aspettavamo di più da La battaglia dei sessi, biopic firmato da Jonathan Dayton e Valerie Faris che rievoca un episodio rilevante nella storia del tennis e del femminismo: la partita che nel 1973 contrappose la campionessa ventinovenne Billie Jean King (un’eccellente, mimetica Emma Stone) all’ex campione cinquantacinquenne Bobby Riggs (un istrionico Steve Carell). La King aveva accettato la sfida «baraccona» per dimostrare che le sportive donne non erano da meno dei colleghi uomini e avevano diritto a pari riconoscimenti; mentre il provocatorio Riggs intendeva promuovere la tesi che il posto delle femmine era davanti ai fornelli.

In un quadro d’epoca accurato in cui si percepisce la temperie di una società in bilico fra tradizione e fermenti innovativi, la vicenda rimane tuttavia inerte, sottotono. Di Bob conosciamo il lato sbruffone e maniacale; dell’occhialuta, riservata Billie seguiamo soprattutto le fasi del primo amore saffico: ma della tempra e del talento che l’hanno resa grande, conferendole autorevolezza nella sua lotta per i diritti: ecco, di questo arriva poco.

LA BATTAGLIA DEI SESSI

Biografico

Di Jonathan Dayton e Valerie Faris

Con Emma Stone, Steve Carell

Usa 2017

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