Ah senescenza, senescenza! Mentre Tempi s’interroga sull’essenza della giovinezza – magnificamente rivelata da Riccardo Paradisi – c’è chi signoreggia sul florido trono dell’eterna prosperità, danzando nel voluttuoso limbo del pop e dell’eternità. Silvio Berlusconi è tornato – mai andò via? – in ogni dove e sta vivendo un’estate invincibile. Colpi a destra e a manca nell’ospitata da Telese e Parenzo (aplomb del ’94, solo delicatamente mummificato, ma le parole d’ordine sono le stesse), reclamato patriottico dalla Meloni, corteggiato, ma di sottecchi, dai renziani, mentre depreda le fila centriste. E soprattutto nuovo protagonista della futura pellicola del regista Paolo Sorrentino. E quindi, ancora, icona. Immortale, o almeno spera.
Sorrentino regista preferito (del Cavaliere)
Il Cav, scortato a dovere dai solitissimi accoliti Ghedini&Letta, pure sicari se serve, accoglie a braccia spalancate il regista in un appuntamento in Via del Plebiscito: “Lei è un regista straordinario, il mio preferito in assoluto, ho visto tutti i suoi film, le metto a disposizione tutto quel che vuole”. Per poi rincalzare e affondare il colpo: “Se lo desidera le permetto di girare a Villa Certosa o nel mausoleo di famiglia ad Arcore”. Colpito e affondato.
Bene o male purché se ne parli
Silvio è infervorato alla sola idea del film (“Bene o male? Non mi interessa, ma sarebbe un errore parlare male di me ora”), due mosse, due concessioni, due lusinghe e spiazza tutti, tra una bracciata e un’altra nello stile libero massmediatico: squali, bagnini e riflettori sono per lui e le spiagge di Capalbio devono turarsi ancora il naso. Dopo la dichiarazione d’amore del divo Accorsi – “B. ha aiutato tantissima gente” – si è invaghito pure Sorrentino? Ci mancava. Ah giovinezza, giovinezza!