Agenzia del farmaco a Milano, il flop della lobby pugliese

diPasquale Pellegrini

Si potrebbe titolare «Gentiloni contro la Puglia e il Mezzogiorno», visto l’impegno del presidente del Consiglio a favore dell’allocazione dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco a Milano, senza neppure considerare la richiesta della Puglia. Si dovrà pure capire che ne è stato dell’impegno dei sottosegretari di stato pugliesi presenti nel governo di fare «lobby» per portare l’Agenzia in Puglia. Ma questa è solo una faccia della medaglia, l’altra avremmo dovuto disegnarla noi pugliesi. Milano qualche conto se l’è fatto e il presidente degli albergatori si è subito impegnato a mettere a disposizione per l’Agenzia mille camere a notte tra il capoluogo lombardo e l’hinterland.

Ad onor del vero, l’affare non era sfuggito neppure ai pugliesi. Difatti per l’Ema in Puglia si erano mobilitati il mondo accademico e della ricerca, quello imprenditoriale, confindustria pugliese e la sua sezione sanità e, in maniera trasversale, pure una parte del mondo politico regionale e nazionale. Il Consiglio regionale aveva votato all’unanimità una mozione che impegnava il presidente della Regione ad assumere tutte le possibili iniziative perché la Puglia potesse essere candidata ad ospitare la nuova sede dell’Agenzia del farmaco. Tutto era a posto. Che cosa non ha funzionato, allora? Nessuno aveva previsto l’inerzia. Che cosa ha fatto il sindaco Decaro per promuovere l’iniziativa? E il presidente Michele Emiliano per onorare la mozione consiliare? E la dirigenza che doveva approntare il dossier da sottoporre all’Europa? Sono domande a cui occorre dare una risposta convincente. Non fosse altro perché chi ha creduto che la partita andava giocata, merita quella risposta.

È probabile che il presidente del Consiglio si sia curato poco della Puglia e del Mezzogiorno. Ma è certo che chi aveva il dovere e il ruolo istituzionale, qui in Puglia, di affrontare questa sfida non ha brillato per iniziativa. Questo attiene al livello della classe politica, alla capacità di immaginare lo sviluppo regionale e del Mezzogiorno in chiave strategica. L’Agenzia avrebbe spinto lo sguardo dell’Unione europea verso Sud e contestualmente il Sud a guardare al nord Europa, in un processo di osmosi e di profonda integrazione. Anche se la decisione dovrebbe arrivare in autunno, il tempo sembra essere scaduto. Intanto il Codacons ha annunciato che scriverà alla Commissione europea per bocciare la candidatura di Milano e dell’Italia per l’Agenzia a causa delle «pesanti influenze dei produttori di farmaci». La Puglia è meno esposta a tali influenze, potrebbe, quindi, rientrare nel gioco? Per chi non è abituato a demordere, la notizia lascia un residuo di speranza. Occorre però coltivarla.

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25 luglio 2017 2017 ( modifica il 25 luglio 2017 2017 | 08:11)