Nell’infuriare di kermesse che mettono insieme concerti, dibattiti, mostre, incontri e persino lezioni musicali, il Medimex di Bari è arrivato per primo 7 anni fa. Partito Vendola, arrivato Emiliano come governatore, lo spoil system ha cambiato il responsabile di Puglia Sounds, e dopo Princigalli ecco Cesare Veronico, già DJ, poi politico, infine direttore di un parco. Un anno di pausa, e ora il rilancio del Medimex con il cambio di stagione e la formula di un festival diffuso per la città, inondata di palchi: idea vincente, ancorché offuscata dai pericoli che sappiamo e dall’esempio Piazza San Carlo, che provocano innumerevoli mal di pancia nella commissione di sicurezza.

Sabato sera, in 30 mila sono attesi per il clou: in pieno centro si esibirà un punkrocker ancora sfrontato e inarrestabile dopo tanti anni, Iggy Pop, che dopo la morte del suo grande amico David Bowie si ritrova circondato della curiosa, rinnovata ventata di attenzione riservata ai dinosauri del rock che non pensano nemmeno alla pensione (e sono in grado di reggere).

Con lo sguardo un po’ perduto e i capelli ancora scuri della gioventù, Iggy Pop l’Iguana spunta accanto all’efebico amico Bowie nelle foto inedite per l’Italia di Masayoshi Sukita che popolano la mostra appena aperta al Castello Svevo: il titolo “Heroes” si riferisce certo ai due, davvero eroi di un’epoca, ma soprattutto alla copertina del grande omonimo album del Duca Bianco. Opera appunto del giapponese, che alla soglia degli ottanta è venuto a godersi un ritorno di gloria.

Sukita e i suoi ricordi: “Era il ‘77, Bowie stava producendo Iggy, e sono venuti in promozione a Tokio. Avevamo appuntamento in hotel ma Iggy non arrivava mai perché era rimasto affascinato dagli zoccoli tradizionali giapponesi appena visti in una serie tv sull’aereo, ed era uscito a comprarli”. Tornano tra l’altro sul mercato, dopo 40 anni giusti, gli album di cui parla Sukita: “The Idiot” e “Lust for Life”, con i quali il Duca cercava di togliere da guai di droghe ed eccessi l’amico Iguana, dopo lo scioglimento degli Stooges.

“Cos’avevano in comune? Erano molto diversi, e ciascuno cercava nell’altro ciò di cui sentiva di mancare”, riflette il fotografo, che affascinato dal mondo del rock aveva lasciato il suo Paese nel’70: prima per gli States dove aveva fotografato Hendrix, poi per l’Inghilterra alla caccia dei T Rex: Marc Bolan fu il filo d’Arianna che lo portò a Bowie. “Allora era facile. L’ho visto, non sapevo nemmeno chi fosse, mi è venuta voglia di fotografarlo. Guardò il mio porfolio: facevo foto surreali, ne sarà stato attratto, com’era attratto dalla cultura giapponese. Mi propose subito di seguirlo nel tour americano”. Le foto della mostra evidenziano una gran confidenza fra chi scatta e l’artista, documenti vividi anche dello stadio nascente di una star, seminuda davanti al pubblico o ritratta più avanti (foto famosissima) sulla metropolitana. Complicità totale, invece, si intuisce nelle immagini del Duca con l’Iguana.

Sabato, Sukita tornerà tra l’altro a fotografare Iggy Pop, sotto il palco di Bari. E da domenica, Iggy si prenderà naturalmente una settimana di vacanza in Puglia.

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