Un imprenditore, un sindacalista, il rappresentante della pastorale del mondo del lavoro e, infine, un disoccupato. Saranno loro a porre a Papa Francesco domande inerenti il mondo del lavoro nel corso dell’incontro di domani mattina all’Ilva, primo appuntamento della visita di Francesco a Genova fissato per le 8.30. Non una messa e neppure un momento (solo) di preghiera, bensì un’alternanza domande-risposte.

L’imprenditore chiederà a Bergoglio il suo pensiero circa la difficoltà a creare posti di lavoro, mentre il sindacalista toccherà il tema sulle nuove tecnologie: un efficace aiuto ai lavoratori o il rischio che l’automazione finisca col sottrarre occupazione? Sulla testimonianza della fede sul posto di lavoro si soffermerà il rappresentante della pastorale mentre l’intervento del disoccupato verterà sulle difficoltà dei giovani, che non riescono ad inserirsi nel circuito lavorativo, ed anche di chi ne viene espulso prima della pensione senza potersi più ricollocare.

A due persone di quest’ultima categoria, una lavoratrice delle Poste di 61 anni ed un “esubero” della Ericsson, toccherà invece portare le offerte nel corso della celebrazione della messa conclusiva del Papa a piazzale Kennedy, ulteriore segno dell’interessa della Chiesa - di Genova e universale - alle difficoltà nel settore dell’occupazione.

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