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Nord Corea minaccia ancora attacchi nucleari. Cina preoccupata

di Redazione Online

Soldati a Pyongyang

2' di lettura

La Nord Corea usa le stesse parole dell’amministrazione Trump per far salire ancora la tensione in Asia e con gli Stati Uniti. Il vice ministro degli esteri dice in un’intervista alla BBC che il governo di Pyongyang potrebbe sferrare «un attacco nucleare preventivo» se pensasse che gli americani stanno preparando un attacco.

Di «attacco preventivo» alla Nord Corea ha finora parlato il segretario di Stato Tillerson, quindi il governo di Pyongyang ruba le parole del nemico e alza la posta.

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Nord Corea, generale McMaster: test provocatorio, nessuna opzione esclusa

La Cina attraverso il portavoce del suo ministro degli esteri si dice «preoccupata» e sottolinea che ha opposto parole e azioni per evitare l’innalzamento della tensione.

Mentre ieri sera si è appreso che la portaerei americana Vinson e altre quattro navi da guerra - il cui invio era stato annunciato dagli americani come deterrente per i nordcoreani - è lontana dal Mar del Giappone e non potrà sferrare alcun attacco prima di almeno una settimana, i nordcoreani seguono comunque la loro provocatoria guerra di parole dopo il test missilistico lanciato e fallito il giorno di Pasqua, 15esimo anniversario della nascita del “presidente eterno” Kim Il-Sung, nonno despota dell’attuale despota Kim Jong Un.

Il vicepresidente americano Mike Pence, che ha passato la Pasqua coi soldati americani nella regione, ha ammonito la Nord Corea di non «testare» Washington e ha ribadito che l’«era americana della pazienza strategica è finita».

Che la pazienza era finita lo aveva annunciato un mese fa il segretario di Stato Tillerson in Asia, lo ha ripetuto domenica scorsa il generale McMaster, influente consigliere per la sicurezza nazionale.

La Russia è contraria a sanzioni contro la Nord Corea

Il governo cinese appare nervoso in queste ore secondo i report del giornalisti anglosassoni a Pechino ma è pur vero che i cinesi potrebbero rimettere in riga Kim e i suoi proclami se solo lo volessero.

Interviene anche il Cremlino in questa crisi di cui non si capiscono gli esiti. La Russia si dice contraria all'introduzione di sanzioni contro la Corea del Nord perché ritiene che si tratti di «un approccio irrazionale che non ha prospettive», preme invece per «continuare gli sforzi politici e diplomatici per risolvere la questione nordcoreana, anche con i formati internazionali che si sono dimostrati efficaci» dice il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, citato da Tass e Interfax.

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