Vertenza in corso

Alitalia, ammortizzatori in campo per ridurre gli esuberi

di Giorgio Pogliotti

(ANSA)

2' di lettura

Per la gestione dei 2.037 esuberi previsti dal piano industriale di Alitalia, stanno prendendo corpo due opzioni: il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per un massimo di due anni, con ulteriori due anni coperti dalla Naspi (l’ammortizzatore che ha sostituito l’indennità di disoccupazione) per la platea dei 1.338 lavoratori con contratto a tempo indeterminato che, con l’integrazione del Fondo di solidarietà del settore, potrebbero conservare tra il 70% e l’80% della retribuzione. È in corso un’istruttoria anche per favorire le uscite volontarie con la Naspi (2 anni) integrata dal Fondo di solidarietà (per altri 2 anni), più l’eventuale incentivo dell’azienda.

Nel negoziato tra azienda e sindacati in corso al Mise, il governo ha messo sul tavolo la disponibilità ad attivare questi due strumenti per ridurre l’impatto sociale del piano industriale di Alitalia. Sono in corso approfondimenti con l’Inps per verificare la sostenibilità dell’operazione per le casse del Fondo del trasporto aereo.

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Azienda e sindacati divisi sugli esuberi
Al tavolo le posizioni tra le parti sul piano industriale restano distanti, i sindacati contestano gli esuberi (1.338 con contratto a tempo indeterminato, 558 determinato e 141 in attività all’estero) previsti tra il personale di terra e il taglio del 30% delle retribuzioni dei naviganti; un altro nodo riguarda le cosiddette esternalizzazioni che riguardano una parte degli esuberi, secondo la stima del sindacato 813 lavoratori (704 a tempo indeterminato e 109 a tempo determinato). «La trattativa è finalmente entrata nel vivo - commenta Nino Cortorillo (Filt-Cgil) -, ci sono approfondimenti significativi su ammortizzatori ed esternalizzazioni, mentre siamo indietro sul tema del taglio delle retribuzioni». Dalla cessione di attività all’esterno Alitalia si attende il 30% di risparmi sui costi: «Domani analizzeremo le attività che l’azienda vuole cedere in outsourcing - spiega Emiliano Fiorentino (Fit-Cisl) - è fondamentale mantenere all’interno dell’azienda settori chiave come la manutenzione e l’Information technology».

Al via trattativa Alitalia tra azienda, sindacati e governo

Il governo: serve un piano più coraggioso
Il confronto prosegue fino al 13 aprile, indicato dal governo come la giornata conclusiva del negoziato no-stop. L’obiettivo è quello di far decollare il 14 aprile il piano di ristrutturazione finanziaria da complessivi 2 miliardi di euro che ha bisogno di tempi tecnici per realizzarsi. Il raggiungimento di un’intesa con il sindacato è la condizione posta dagli azionisti per procedere all’iniezione di risorse necessarie per il rilancio di Alitalia.

Prima che iniziasse il negoziato con le parti, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha incontrato il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo e il presidente designato Luigi Gubitosi: «Il piano industriale deve essere un po' più coraggioso nel rilancio - ha detto Delrio-. Abbiamo discusso su come rafforzare gli investimenti perché è chiaro che è un piano importante che consente ad Alitalia di vivere, ma poi bisogna anche vincere la sfida». Gubitosi ha rilevato che «la situazione è piuttosto complicata», ma il piano «è un continuo processo di miglioramento».

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