Le borse Ue scendono in avvio in attesa del Tltro, che scade oggi, e dopo la sfida fra i candidati all'Eliseo. Le banche della zona euro hanno l'ultima possibilità di ottenere dalla Banca centrale europea finanziamenti a quattro anni a condizioni estremamente convenienti, secondo lo schema previsto dalla seconda serie del programma Targeted long-term refinancing operation. Le stime degli economisti interpellati da Reuters in un sondaggio proiettano una richiesta del sistema pari 125 miliardi di euro.
Lo spread Btp/Bund si attesta a 186,8 punti base per un rendimento al 2,31%. Stamani la Germania offre 3 miliardi del decennale febbraio 2027. In campo valutario il dollaro resta debole in un clima di avversione per il rischio che ha colpito l'azionario Usa e spinto in flessione i rendimenti di Treasuries. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,0798 dopo aver chiuso la seduta di ieri a 1,08026. Mentre il dollaro/yen scambia a 111,465 da 111,71.
Anche i prezzi del petrolio arretrano: il Brent cede lo 0,51% a 50,70 dollari il barile e il Wti lo 0,48% a 48,01 dollari in vista dei dati sulle scorte settimanali di prodotti petroliferi Usa per la settimana al 17 marzo. Le stime sono di un rialzo del greggio di 2,8 milioni di barili. I distillati sono, invece, previsti in calo di 1,4 milioni e la benzina di 2 milioni.
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib arretra dello 0,79% a 19.762 punti. Anche le banche italiane avranno l'ultima possibilità di ottenere dalla Banca centrale europea finanziamenti a quattro anni a condizioni estremamente convenienti. Potenzialmente, secondo le stime dello strategist di Unicredit Luca Cazzulani, per le banche italiane sono disponibili circa 125-130 miliardi di euro di fondi.
Intesa Sanpaolo (-0,96% a 2,48 euro) ha ancora a disposizione un potenziale di 12 miliardi, avendo sottoscritto nei primi tre Tltro 45 miliardi su circa 57 richiedibili. Tra le altre banche italiane Bper (-1,46% a 4,73 euro) è intenzionata a chiedere i 4,1 miliardi rimanenti su un plafond di 9 miliardi. A 3,1 miliardi la domanda di fondi Bce attesa da Banco Bpm (-2,27% a 2,67 euro), a 2,5 miliardi, quota residua di un totale possibile di 10 miliardi, quella di Ubi (-1,42% a 3,34 euro). Creval (-3,26% a 3,68 euro), invece, sui 3,1 miliardi ancora possibili dovrebbe limitarsi a sottoscrivere 1 miliardo. Attesa anche la partecipazione di Unicredit (-2,66% a 13,92 euro) e Mediobanca (-1% a 8,24 euro).
Sotto i riflettori anche i titoli che ieri hanno pubblicato i conti 2016 come Hera (-0,32% a 2,51 euro), premiata oggi da Kepler Cheuvreux che ha alzato il prezzo obiettivo da 2,8 a 2,9 euro, confermando la raccomandazione buy, e Fila (+1% a 16,37 euro) i cui ricavi della gestione caratteristica sono balzato del 53,5% a 422,6 milioni di euro, grazie all'effetto delle acquisizioni portate a termine nel corso dell'esercizio. Anche l'utile normalizzato, al netto dei costi straordinari e degli effetti sulle tasse, è aumentato a 28,2 milioni. Resiste alla vendite Telecom Italia (-0,06% a 0,812 euro) con Credit Suisse che ha alzato il target price da 0,9 a 1 euro (rating neutral). Mentre di riflesso al calo del prezzo del petrolio scendono Eni (-0,34% a 14,87 euro), Saipem (-1% a 0,4041 euro) e Tenaris (-0,75% a 14,65 euro).
Sotto pressione, infine, Fiat Chrysler Automobiles (-2,32% a 9,91 euro) per la notizia degli accertamenti avviati dalla magistratura francese anche su di lei, dopo quelli già avviati su Volkswagen e Renault, nell'ambito delle verifiche sui dispositivi di controllo delle emissioni inquinanti. Una notizia che per Fca "non presenta nessuna novità poiché lo scorso 6 febbraio l'Autorità preposta francese aveva comunicato ufficialmente la decisione di trasmettere la documentazione su Fca alla magistratura. L'informazione era stata ampiamente ripresa dai media", ha sottolineato un portavoce del gruppo.
Da parte sua Fca ha ribadito per l'ennesima volta che i suoi veicoli diesel sono "pienamente conformi alle norme in materia di emissioni, come confermato dalla sola autorità competente riguardo alle omologazioni di Fca, il Ministero Italiano dei Trasporti". Comunque "continuerà a collaborare ad ogni inchiesta da parte di autorità competenti e ha piena fiducia che la questione verrà a tempo debito pienamente chiarita".