a montecitorio

Milleproroghe, dalla Camera ok alla fiducia: giovedì via libera finale

(Pierpaolo Scavuzzo)

2' di lettura

La Camera ha confermato la fiducia al governo Gentiloni sul decreto legge Milleproroghe con 337 sì, 187 no e due astenuti. In base a quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo, l’esame del provvedimento riprenderà domattina alle 9 con gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto finale; al voto finale e definitivo si giungerà ad ora di pranzo. Martedì l’Aula della Camera aveva bocciato le questioni pregiudiziali presentate dall’opposizione, passando poi all’esame del testo, su cui la ministra per il rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha chiesto a nome del Governo il voto di fiducia. La conferenza dei Capigruppo ha quindi fissato le votazioni per il pomeriggio di oggi, a pochi giorni dal termine ultimo per la conversione in legge del decreto, che scade il prossimo 28 febbraio. Il testo uscito dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali non ha subito modifiche rispetto al provvedimento approvato dal Senato.

Tra misure assunzioni Antitrust e contratto servizio Rfi
Il provvedimento contiene misure che vanno dalla pubblica amministrazione all’editoria, dal lavoro e politiche sociali all'istruzione, dallo sviluppo economico alle infrastrutture e ai trasporti, dalla giustizia ai beni culturali all'ambiente e all’economia. Tra le correzioni introdotte al Senato in prima lettura figura una serie di proroghe come quelle per l’assunzione di personale presso l'Antitrust; la proroga del termine per l’adeguamento alla normativa antincendio per gli edifici e i locali adibiti a asilo nido e per le strutture turistico-alberghiere; la proroga dell'attuale contratto di servizio Rfi; la proroga della disciplina di coltivazione, produzione e commercio del vino. Il decreto legge contiene anche i contestati interventi sull’applicazione della direttiva Bolkenstein al commercio ambulante e su rinvio della nuova regolamentazione sui servizi taxi e Ncc.

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Confermato pacchetto semplificazioni fiscali
Nel maxi emendamento approvato dal Senato ha trovato conferma il pacchetto di semplificazioni fiscali, con la cancellazione dell’obbligo delle comunicazioni dei dati dei beni concessi in godimento ai soci. L’abolizione si trascina anche la norma introdotta nel 2011 che consentiva all'Agenzia delle entrate di procedere a controllare sistematicamente la posizione delle persone fisiche che hanno utilizzato i beni concessi in godimento e ai fini della ricostruzione sintetica del reddito. Non solo.

Due soli invii per nuovo spesometro
Il decreto, tra l’altro, ha imbarcato anche la norma sul riallineamento dell’Ires e dell’Irap ai nuovi principi contabili internazionali e lo spostamento alla semestralità per l’invio delle comunicazioni Iva relative alle fatture emesse e ricevute. Per il nuovo spesometro ci saranno solo due invii nel 2017: il primo slitta dal 25 luglio al 18 settembre (il 16 cade di sabato); il secondo invio dovrà avvenire entro febbraio 2018. Restano invariati i quattro invii trimestrali dei dati relativi alle liquidazioni dell’Iva.

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