Una punizione. Spietata, feroce. Golden State frantuma Cleveland all’Oracle Arena 126-91, tanto a poco, per il Martin Luther King Day. Con la bava alla bocca, come una belva ferita. Dalle sconfitte negli ultimi 4 scontri diretti. Le 3 dello scorso giugno erano costate le Finals ai Warriors. Rimasti con i record, ma senza anello, allora, il bottino più ambito. Poi le prese in giro social, più o meno velate, poi la beffa di Natale, la rimonta subita in Ohio in diretta nazionale. Durant per terra, alla fine: la fotografia più azzeccata del capitombolo dei Warriors. E qualcuno cominciava legittimamente a chiedersi se gli assi dei californiani non subissero mentalmente i Cavs, forse meno talentuosi, come roster, ma forse anche più “tosti”, cattivi. Pensieri sussurrati, che le critiche a chi ha il miglior record della lega non possono essere frontali. Ma sussurri chiari in sottofondo, difficili da ignorare. Chissà se tutto questo è passato, tutto insieme, nella testa dei Warriors. Certo la cattiveria con cui hanno fatto a pezzi nei primi 24’ i loro rivali, perché di rivalità, dopo due Finals, si tratta, è stata da film dell’orrore. 78 punti (a 49). Una cascata. Con la tripla di Curry, e di chi sennò sulla sirena, come punto esclamativo. 26 assist (contro 4), 34 punti in contropiede. E pure una mazzata violenta di Green a LeBron, punita con un flagrant one, come a dire: più bravi, e stavolta pure più cattivi.
esecuzione sportiva — I secondi 24’ sono venuti buoni per le statistiche. C’era poco altro da dire. Conterà essere in forma in post season, la scorsa stagione ne è la riprova più fedele, ma in caso di verosimile ritrovo per le terze Finals in fotocopia consecutive, il ricordo di questa serata all’Oracle Arena sarà impresso nella testa di tutti. Una sicurezza in più per Steph e compagnia, benzina sul sacro fuoco di LeBron e soci. Che avranno comunque la strada più comoda verso l’ultimo atto dello show Nba: il top dell’Est, come concorrenza, non è paragonabile a quello dell’Ovest. Korver non può difendere contro nessuno dei Warriors, ma avrà meno problemi contro avversari meno marziani. Il Love da All Star Game di questo inizio di stagione non sarà sempre ridimensionato da Durant. LeBron non dovrà impazzire in difesa a contenere i tiratori avversari, tutti, prosciugando energie altrimenti buone per l’altra meta campo.
LeBron contro Curry.

LeBron contro Curry.

LA PARTITA — Subito 7-0 di partenza Warriors. Segnano Curry in penetrazione, Thompson con una tripla, Durant con una schiacciata. Irving finisce subito in panca con 2 falli. E l’inizio della fine Cavs. LeBron giostra da point guard, ora, ma deve fare tutto lui. Troppo. Quando entra Iguodala esce Green, e non Pachulia. La tripla di Curry vale il 24-14. Poi un paio di schiacciate di McGee. 36-22 a fine 1° quarto. Una mareggiata offensiva gialloblù. Korver non riesce a difendere contro nessuno, accoppiato con Thompson, Iguodala o Livingston che sia. Sul +17 Green ne combina una delle sue. Una di quelle follie che è costata ai suoi l’ultimo titolo, perché punita con una squalifica. Piazza una mossa da wrestler, un braccio teso, all’altezza del costato di LeBron, che stramazza a terra. Si becca un flagrant one. E LeBron si becca i buu dell’Oracle Arena ogni volta che tocca palla. L’Oracle Arena va in estasi quando Steph ruba palla a James e poi sforna l’assist per la tripla di Thompson. Il 78-49 all’intervallo è l’istantanea del movimento di palla dei californiani, quello fondato sulle triple, sul collettivo sovrano, con tanti solisti che si esprimono da coro, rispetto agli “uno contro uno” delle stelle avversarie, in isolamento. La nuova Nba contro la vecchia, potrebbe dire qualcuno. In realtà si vince in mille modi. E sempre e solo, comunque, con grandi giocatori. La ripresa, poi, per la cronaca. Senza Love, fermato da problemi alla schiena. Lue e Kerr tengono i titolari in campo per tutto il 3° periodo. I Warriors non si fermano. Arrivano fino a +35. Poi Irving riduce il passivo: 95-71 dopo 36’. Si concretizza la tripla doppia di Green, le riserve entrano con 6’ da giocare. Finisce 126-91. I Warriors tornano a far paura.
GOLDEN STATE: Thompson 26 punti, Durant 21, Curry 20. Rimbalzi: Pachulia 13. Assist: Curry 11.
CLEVELAND: James 20. Irving 17, Shumpert 15. Rimbalzi: Shumpert 9