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Spagna, a Rajoy l’incarico di governo. Ma i socialisti già…

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socialisti bocciano il budget

Spagna, a Rajoy l’incarico di governo. Ma i socialisti già bocciano il budget

Mariano Rajoy ha ricevuto da re Felipe VI l’incarico di formare il nuovo governo. Il leader conservatore che ha guidato il Paese negli ultimi quattro anni si presenterà in Parlamento per il voto di fiducia entro la fine della settimana. Ma sarà un governo di minoranza e Rajoy dovrà negoziare, provvedimento per provvedimento, ogni passaggio in Parlamento. A sostenerlo saranno infatti solo i deputati del suo partito popolare mentre Ciudadanos e Socialisti garantiranno il via libera con l’astensione. Dopo dieci mesi di paralisi politica è stato scongiurato il rischio di tornare alle elezioni per la terza volta in un anno.

«Ho accettato di rimettermi di nuovo al voto di fiducia della Camera», ha affermato il premier incaricato, il cui partito alle elezioni legislative di giugno ha ottenuto solo il 33% dei voti, risultando il più votato ma perdendo la maggioranza assoluta che invece aveva nella scorsa legislatura.

I socialisti daranno dunque il loro sostegno esterno al nuovo governo conservatore con l’astensione nel voto di fiducia. Così ha deciso la vecchia guardia socialista dopo aver allontanato il segretario Pedro Sanchez che per mesi aveva mantenuto la linea del «no es no» contraria ad ogni accordo con la destra. In un vertice lacerante, domenica scorsa, i socialisti si sono schierati in larga parte per l’astensione. Una decisione senza precedenti presa per «senso di responsabilità» «per la necessità di dare al Paese un governo in piene funzioni» - come ha spiegato Susana Diaz, governatrice dell’Andalusia e leader emergente del partito - ma dovuta anche alla mancanza di alternative: nelle eventuali elezioni il Psoe avrebbe con tutta probabilità ricevuto un’ulteriore durissima batosta.

Il dibattito per l’investitura di Rajoy inizierà già domani. La fiducia dovrebbe arrivare sabato. Nel primo voto (quando servirà la maggioranza assoluta dei 350 componenti della Camera) Rajoy potrà contare solo sui 137 deputati popolari. Mentre nel secondo voto (quando sarà necessaria la maggioranza dei presenti) il leader conservatore sarà aiutato dall’astensione dei 32 deputati di Ciudadanos e da almeno una parte degli 85 socialisti. Del tutto ininfluente a questo punto Podemos, che resta all’opposizione pronto ad attaccare «la casta che non molla il potere».

Il governo nasce tuttavia senza un’agenda precisa e difficilmente riuscirà a tenere per i quattro anni della legislatura. I socialisti dopo aver incontrato re Felipe e aver garantito l’astensione nel voto di fiducia hanno fatto sapere - per voce del loro leader provvisorio, Javier Fernanedez - che non approveranno alcuna manovra finanziaria proposta dal nuovo governo di destra. «Non abbiamo alcuna intenzione di dare stabilità al governo di Rajoy e non daremo i nostri voti per approvare il budget», ha dichiarato Fernandez. Per rispettare gli accordi presi con l’Unione europea sul risanamento di bilancio, Rajoy dovrà introdurre in tempi rapidi misure di austerity per un totale di circa 5,5 miliardi di euro. La legge di bilancio sembra già una missione impossibile: «I Conservatori dovranno trovare i voti in altri partiti per approvare il budget in Parlamento».

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