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Fisco unico europeo per le imprese, ok della Commissione

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Fisco unico europeo per le imprese, ok della Commissione

  • –dal nostro corrispondente
(Bloomberg)
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BRUXELLES – La Commissione europea ha approvato oggi in sede di collegio l'attesa proposta di una base imponibile unica per le imprese europee. L'obiettivo è di rilanciare un progetto legislativo che in passato non ebbe fortuna perché bloccato da molti governi. Il pacchetto prevede tra le altre cose una deduzione particolarmente generosa per tutte le spese di Ricerca & Sviluppo. L'esecutivo comunitario sostiene che il progetto dovrebbe rafforzare la crescita economia dell'1,2%. La base imponibile unica proposta dalla Commissione europea sarebbe obbligatoria per tutte le imprese con un fatturato di almeno 750 milioni di euro. Le piccole e medie imprese non sarebbero sottoposte allo stesso regime, ma potranno avvalersene. “Stiamo proponendo uno schema che simultaneamente possa sostenere l'attività, attirare gli investitori, promuovere la crescita, e bloccare la grande elusione fiscale”, ha detto il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici.

Pur di evitare reazioni negative da parte dei paesi membri, sempre preoccupati all'idea di perdere sovranità in campo fiscale, Bruxelles non vuole limitare il potere dei paesi di imporre aliquote. Nel 2011, in occasione di una iniziativa simile, a raffreddare molti governi era stata la possibilità per le imprese di consolidare i bilanci, compensando le perdite in un paese con i profitti in un altro. L'idea fu bocciata. Per evitare reazioni simili, Bruxelles ha deciso di rinviare questo aspetto a una seconda fase.

Tra le altre cose, le misure dovrebbero anche consentire alle imprese di avere definizioni simili per quanto riguarda i profitti, le perdite, l'ammortamento, le deduzioni, le detrazioni. A questo proposito, la Commissione sottolinea come il suo progetto preveda una super-deduzione per tutte le spese di ricerca & sviluppo. Nel contempo, Bruxelles vuole incitare la raccolta azionaria piuttosto che il debito bancario nel finanziamento delle imprese (si veda Il Sole/24 Ore del 21 ottobre).

L'iniziativa è un primo passo verso l'armonizzazione fiscale. Il tema è controverso e richiede l'approvazione unanime dei governi. Esponenti comunitari sperano che l'attenzione della pubblica opinione sui recenti scandali fiscali induca i governi a valutare positivamente la proposta comunitaria. Il pacchetto, così come è stato concepito, dovrebbe servire ad abolire le scappatoie che permettono di trasferire profitti da una filiale all'altra con prezzi decisi a tavolino (il cosiddetto transfer pricing).

Commentando l'iniziativa legislativa, Roberto Gualtieri, il presidente socialista della commissione affari monetari del Parlamento europeo ha accolto positivamente il testo comunitario. Ha considerato tuttavia opportuno ridurre il limite di 750 milioni, e sottolineato come il consolidamento del fatturato a livello europeo debba essere “una parte integrante della legislazione” per lottare contro il trasferimento di profitti da una filiale all'altra alla ricerca di una imposizione più bassa.

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