Mondo

Lo yuan entra nel paniere delle valute del Fondo monetario internazionale

  • Abbonati
  • Accedi
cina

Lo yuan entra nel paniere delle valute del Fondo monetario internazionale

Un regalo speciale per la Festa della Repubblica popolare cinese, nata il 1° ottobre del 1949. Da oggi, lo yuan cinese entra nel paniere delle valute utilizzate dal Fondo monetario internazionale per il calcolo dei diritti speciali di prelievo (in inglese: Special drawning rights, Sdr) insieme a dollaro, euro, yen e sterlina. In particolare, lo yuan entra con una quota del 10,92% dietro il dollaro Usa (41,73) e l'euro (30,93), ma oltre lo yen (8,33) e la sterlina (8,09). Un regalo doppiamente speciale perché oggi i mercati sono chiusi e, finita la festa, Pechino dovrà comunque misurarsi con le reazioni dei mercati.

Pechino incassa un dividendo enorme sul fronte dell'internazionalizzazione della sua divisa che è ( e resta) non convertibile. Una sorta di paradosso, al quale la politica economica ha fornito una soluzione: lo yuan non è convertible ma “tradable”. Non si può convertire, ma l'utilizzo massiccio nei traffici commerciali – la Cina è il primo trader al mondo – ne fa una moneta largamente utilizzata. Il Fondo monetario ha riconosciuto questa particolarità, nonostante la frenata dell'economia cinese e, quindi, dell'internazionalizzazione della moneta cinese che ha cercato di lanciare global grazie al clearing, agli accordi bilaterali per swap e cross­border yuan commerce.

L'ingresso dello yuan nel paniere dei Dsp diventa adesso uno snodo cruciale per Pechino. Il meccanismo è partito e il merito politico va senz'altro al Governatore Zhou Xiaochuan, che ha visto consacrato il suo ruolo durante la lectio a Washington il 24 giugno scorso nella sede del Fondo. Si deve a lui e alla sua caparbietà l'ok dello scorso novembre che ha portato al successo di oggi. Con il 60% del paniere e il 90% dei traffici commerciali, la valuta cinese si prepara a tenere la sua lezione al mondo.

© Riproduzione riservata