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È Diane James l’erede di Farage: «Vogliamo Brexit al…

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una donna alla guida di ukip

È Diane James l’erede di Farage: «Vogliamo Brexit al 100%»

La nuova leader di Ukip, Diane James, con il dimissionario Nigel Farage
La nuova leader di Ukip, Diane James, con il dimissionario Nigel Farage

LONDRA - Sarà una donna a guidare Ukip nella Gran Bretagna del dopo-referendum: Diane James è stata eletta oggi al Congresso del partito e diventa leader al posto di Nigel Farage, che, dichiarando “missione compiuta”, ha lasciato la politica dopo il voto di giugno a favore di uscire dall’Unione europea.

La James, una donna d’affari di 56 anni, ha subito chiarito che intende essere aggressiva tanto quanto il suo predecessore. «La battaglia è aperta - ha detto -. Ogni giorno ci sono nuove minacce all’esito del referendum. Noi vogliamo un’uscita al 100% dalla Ue. Vogliamo un Regno Unito sovrano e indipendente. Vogliamo poter fare accordi commerciali quando e con chiunque ci piaccia e vogliamo regole che consentono l’immigrazione solo alle persone con le competenze, l’esperienza e i valori sociali che servono a questo Paese».
La nuova leader ha detto che non ha intenzione di imitare lo stile inimitabile di Farage, il fondatore del partito e il grande vincitore del referendum, ma ha assicurato che condivide in pieno la sua strategia e i suoi valori. In sintesi questi sono «libertà, democrazia, buon senso e pragmatismo».

La James, che era la favorita e ha conquistato oltre il doppio dei voti degli altri candidati alla leadership, ha promesso di darsi da fare per spingere il Governo ad avviare e concludere al più presto i negoziati di uscita dalla Ue senza compromessi o scappatoie. Il suo primo messaggio alla premier Theresa May è stato «sbrigati a invocare l’articolo 50». La nuova leader ha soprannominato la premier «Magpie May» o “gazza ladra”, accusandola di avere copiato molte delle proposte di Ukip nel suo programma di Governo.

I prossimi mesi saranno cruciali per Ukip, che secondo molti rischia di diventare irrilevante ora che la sua battaglia principale – quella per fare uscire la Gran Bretagna dalla Ue – è stata vinta. Altri invece ritengono che, date le profonde divisioni nel partito laburista, Ukip possa conquistare gran parte del voto popolare puntando sulle stesse persone che hanno optato per Brexit.
Il problema principale è che agli occhi di gran parte dei sostenitori il partito è indistinguibile da Farage, che in vent’anni di politica ha conquistato grande popolarità con il suo sorriso e il suo fare da uomo dalla strada. La sua uscita di scena priva quindi Ukip della carta vincente.
Farage ha trasformato Ukip da piccolo club per euroscettici che nessuno prendeva sul serio al terzo partito in Gran Bretagna alle elezioni dello scorso anno, conquistando il 12% dei voti. Oggi la sua ex capo delle relazioni esterne, Alexandra Phillips, ha annunciato di avere lasciato Ukip per il partito conservatore perché il Governo sta già attuando molte delle proposte di Farage.

«La May sta danzando a musica scritta da Ukip», ha detto la Phillips, sostenendo che molti altri deputati e sostenitori Ukip stanno per abbandonare il partito.
«Abbiamo cambiato il corso della storia, ci siamo ripresi il controllo del nostro Paese, - ha dichiarato Farage oggi nel suo discorso di addio al Congresso. – Ma attenzione: ora bisogna vigilare e rendere Brexit realtà. Altrimenti dopo avere vinto la guerra rischiamo di perdere la battaglia».

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