Fra i tanti rituali di Wimbledon c’è anche quello del riposo nella domenica di mezzo del torneo, la famosa middle Sunday, ma stavolta la tradizione si deve arrendere: per recuperare i match rinviati causa pioggia domani si giocherà anche nel giorno dedicato al riposo. In tutta la storia dei Championships, 139 anni, è la quarta volta che accade: la prima fu nel 1991, quindi nel 1997 e nel 2004.

In realtà la lunghezza del Torneo è variata molto nel tempo, specie nei primi decenni quando la lunghezza del torneo era decisa di volta in volta dal Committee. La prima edizione, nel 1877, sarebbe dovuta durare cinque giorni, ma fu interrotta fra il 12 e il 16 luglio per non interferire con il match di cricket fra Eton e Harrow, e la finale, vinta da Spencer Gore su Frank Hadow, fu ulteriormente ritardata di tre giorni fino a giovedì 19 luglio, proprio a causa della pioggia. Solo dal 1981, inoltre, la finale maschile è stata spostata dal sabato alla domenica (per volere delle tv).

A imporre il riposo di metà torneo sono i residenti di Wimbledon, che restano insofferenti alla confusione e da sempre pretendono di vivere almeno un giorno di pace durante le due settimane. In casi eccezionali però, per garantire la regolarità del torneo – questa volta ad esempio Federer, unico nel tabellone maschile, si è già conquistato il quarto turno, mentre Zverev deve ancora completare il secondo...- arriva la deroga e anche nella middle Sunday i Doherty Gates rimangono aperti.

Nel 1991 la prima settimana fu terribile, non si giocò quasi mai e ad Edberg furono necessarie 73 ore per completare il primo. L’All England Club alla fine prese la storica decisione e per la prima volta nella storia il Torneo fu invaso da una folla decisamente meno compassata di quella abituale (i biglietti stampati e venduti per l’occasione furono 24.894).

Con un sole finalmente splendente sul Centre Court scesero in campo per prime Gabriela Sabatini e Andrea Strnadova («non mi sono mai divertita tanto a Wimbledon», disse alla fine l’argentina), poi fu la volta di Jimmy Connors, opposto all’americano Derrick Rostagno e a quel punto l’atmosfera divenne torrida. Altro che silenzio e ’quiet, please’: canti, cori, risate. Il pubblico fin dall’inizio prese a invocare lo show-man Connors, e durante la partita arrivò persino a contare ad alta voce i colpi. «Be’, che succede, non siete capaci di arrivare fino a dieci?», urlò in un’occasione l’americano, tre volte campione a Wimbledon, riprendendo l’inedita ’torcida’ che si era stancata prima della fine dello scambio.

Aveva quasi 39 anni, Jimbo, e finì per perdere. Ma, da sempre insofferente delle strette regole british, quella volta l’ex-Antipatico ormai trasformatosi in idolo delle folle uscì dal campo con un ghigno soddisfatto: «Ecco, questo è il mio tipo di pubblico!». E da quel giorno la middle Sunday fu ribattezza people Sunday: la domenica della gente comune.

I commenti dei lettori