Trentacinque anni dopo, Bologna ricorda la strage della stazione, la più sanguinaria della storia d’Italia: 85 morti e 200 feriti il bilancio finale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un telegramma inviato al presidente dell’Associazione delle vittime del 2 agosto Bolognesi, scrive che «l’Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte della memoria nazionale».

Il compleanno “triste” di Marco nato a Bologna il 2 agosto ’80 (di Federico Taddia)

Per il governo, il sottosegretario De Vincenti ha sottolineato che «il governo è al fianco di chi ancora soffre per quella tragedia e per dire che con Bologna non dimentica il paese intero». In particolare, «il governo sostiene l’approvazione senza modifiche del ddl che introduce il reato di depistaggio, in modo da evitare un ritorno alla Camera». Soddisfatto il presidente dell’Associazione delle vittime, Bolognesi, secondo il quale «le parole per quanto riguarda le carte e il reato di depistaggio sono state positive».

«Ho sollecitato la commissione giustizia a calendarizzare il provvedimento, con l’auspicio che su questi temi non si creino ancora divisioni o fratture. Finalmente il provvedimento ha iniziato il suo percorso in commissione», ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso. A margine della commemorazione a Bologna ha aggiunto: «Il mio è un ricordo lacerante perché mi trovavo in vacanza, che fu turbata da questo evento che si può definire veramente il più tragico della storia delle stragi di civili del nostro paese».

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