Addio Larsen. Ancora 5 anni al massimo e poi una delle più antiche piattaforme glaciali del mondo sarà scomparsa, sciolta dal riscaldamento globale. Aveva resistito 10 mila anni, in meno di dieci, frammento dopo frammento si sta dissolvendo definitivamente.

È la condanna senza appello di uno studio della Nasa appena pubblicato. L’ultima porzione della piattaforma antartica Larsen B (una parte si era già spezzata nel 2002) si avvia all’atto finale della sua esistenza millenaria. Grazie a immagini satellitari e aeree, i ricercatori hanno scoperto che la piattaforma di ghiacciaio ha una enorme frattura al confine con la terraferma e molte altre lesioni più piccole.

Il ghiaccio si scioglie sempre più velocemente, compaiono crepe sempre più profonde e «piccole» schegge si staccano a velocità notevole. A un certo punto, in un futuro prossimo, Larsen si frantumerà in centinaia di iceberg che fluttueranno senza ostacoli nell’oceano, accelerando il processo di innalzamento degli oceani.

Situato sulla costa della penisola Antartica, Larsen B misura 1,6 chilometri quadrati (era 12 chilometri quadrati dieci anni fa) e raggiunge lo spessore per 500 metri. Secondo i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa il prossimo crollo del Larsen B è stata causata da una serie consecutiva di estati calde e dall’innalzamento globale delle temperature.

I commenti dei lettori