«Non si vende un edificio simbolo come la caserma di via Asti dove venivano torturati i partigiani». Una cinquantina di appartenenti all’associazione Terra del Fuoco ha occupato stamattina l’ex Caserma La Marmora. Verso le 7, i giovani, anticipando di pochi minuti un paio di agenti di polizia privata inviata dalla proprietà, sono entrati nella struttura di via Asti 22 per protestare contro lo stato di abbandono del complesso militare, chiuso da anni e recentemente venduto dal Comune alla Cassa Depositi e Prestiti con progetto annesso di valorizzazione immobiliare. «Una soluzione inaccettabile – spiegano Michele Curto di Sel e Oliviero Alotto che guida Terra del Fuoco – primo perché si specula su un luogo della memoria, secondo perché il Comune continua a rincorrere operazioni immobiliari per far quadrare i conti. Una cosa senza senso a fronte di un mercato immobiliare paralizzato e a una situazione sociale drammatica».

Nell’ex caserma, ampia quasi 20 mila metri quadri, come detto c’erano le dove durante la Seconda Guerra Mondiale vennero rinchiusi centinaia di partigiani. Gli occupanti intendono protrarre l’occupazione fino almeno al 1° Maggio e nel frattempo, dopo aver ripulito e risistemato la lapide che ricorda il sacrificio dei partigiani, stanno allestendo una mostra sul passato della caserma e una sull’esperienza del Treno della Memoria con la quale Terra del Fuoco ha portato migliaia di giovani a visitare i campi di sterminio. Alotto: «Resteremo qui giorno e notte così da ridare dignità a questo luogo in occasione della Festa della Librazione - continua Alotto - . Ma non abbiamo intenzione di fermarci: è arrivato il momento di aprire una discussione seria sul futuro di questa struttura».

I commenti dei lettori