Il grande giorno dell’apertura - a inviti - è arrivato. Dopo tre anni e mezzo di lavori, davanti agli sguardi ammirati del sindaco Fassino, del ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, ecco il nuovo, meraviglioso Egizio. Raddoppiato nella superficie (ha inglobato l’ex Galleria Sabauda), completamente rinnovato a partire dal suo logo che farà a meno della parola Torino, e in grado di coniugare il massimo dell’estetica con la fruibilità 2.0.

Il ministro Franceschini ha lodato il «grande lavoro di squadra». E ha aggiunto: «Quando venni mesi fa a visitare il cantiere, mi parve impossibile che il nuovo museo si sarebbe aperto il primo aprile. La fondazione Museo Egizio che mischia pubblico e privato deve essere un esempio, un simbolo per tutto il nostro Paese. E anche la bella riconversione di Torino da capitale industriale a capitale culturale va presa come modello di riferimento dalle città italiane in cerca di nuova vocazione».

A fianco della presidente Evelina Christillin e del direttore Christian Greco, mai così raggianti, tutti i protagonisti della rivoluzione di via Accademia delle Scienze a cominciare dall’architetto Aimaro Isola con il figlio Saverio, che sono riusciti a trasformare l’ex Collegio dei Nobili di Guarino Guarini, in un contenitore che sembra nato alle fonti del Nilo. E mercoledì ingresso gratis ai cittadini fino alle 22.

Premesso che è un museo tanto sorprendente che vale il viaggio in qualsiasi parte del mondo vi troviate, fra le novità più rilevanti c’è la completa sparizione delle teche, a favore di ariosi cristalli. Tutti i papiri, poi, sono stati raccolti in un’unica sala (sono 44). Il più lungo - diciotto metri - è quello di Iuefankh. Messi in fila arrivano a 200 metri. Statue di divinità, sarcofagi (”curati” dal Centro Restauro di Venaria) e ogni genere di reperto è stato esposto in vetrine.

L’apertura di domani al pubblico è già andata esaurita, ma ci si potrà comunque presentare al museo. L’ingresso dei non prenotati verrà dopo quello del pubblico che si è assicurato la visita sul sito www.museoegizio.it.

Dal nuovo direttore del Louvre Jean-Luc Martinez ad Albano, passando per Ogbonna e Tavecchi. Sono tanti e in arrivo dai mondi più diversi gli ospiti del vernissage che festeggerà oggi l’apertura del Nuovo Museo Egizio. Alla conferenza stampa con il ministro Franceschini, il sindaco Fassino, e il presidente della Regione Chiamparino, Evelina Christillin presenta tre minuti di filmato che (commuovono tutto lo staff che ha passato le notti dentro sl museo) sintetizza tre anni e mezzo di lavori costati 50 milioni di euro, di cui la metà offerti dalla Compagnia San Paolo. Alle undici precise arriva il ministro ( in prima fila anche il segretario generale del Mibact Antonella Pasqua Recchia) e si complimenta subito per l’enorme lavoro svolto e il museo-magnificenza che è uscito da un cantiere che non ha mai precluso la visita al pubblico. A Christian Greco il giovane direttore del Museo Egizio, Evelina Christillin riconosce di aver compiuto «un miracolo» visto che arrivò solo un anno fa in via Accademia delle Scienze. «Spesso ci hanno criticato per aver dato troppo spazio a una rappresentante della nostra classe dirigente come Evelina Christillin: ebbene io ho trovato poche persone nella mia vita così impegnate disinteressate e determinate nel portare alla fine un lavoro».

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