Mezzogiorno, 27 novembre 2014 - 07:35

Vico Pietà, sfratti sventati in extremis
Proroga di quattro mesi per le famiglie

La società Triade sostiene di vantare crediti dal Comune
ma stamani ha raggiunto un’intesa con l’ente locale

di Antonella Caruso

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La polizia sul luogo stamani (ph Cautillo)
La polizia sul luogo stamani (ph Cautillo)

FOGGIA – Quattro mesi di respiro per le 15 famiglie di Vico Pietà che questa mattina dovevano essere sgomberate. Dopo una nottata di paura e l’arrivo delle forze dell’ordine nelle prime ore della mattinata per procedere con lo sgombero, tutto si è bloccato. Raggiunto un accordo tra il Comune, che prese in fitto l’immobile nel 2006 dalla Triade dell’imprenditore Di Carlo, e il legale della società. Sono stati concessi gli ultimi quattro mesi di proroga, l’amministrazione comunale si è impegnata a trovare una soluzione alternativa per le famiglie che il 25 marzo 2015 lasceranno autonomamente il palazzo.

LA VERIFICA DEGLI UFFICI — Gli uffici per l’emergenza abitativa e il capo di gabinetto in queste ore hanno verificato la situazione delle 15 famiglie che risultano assegnatarie di alloggio popolare, come da graduatoria; ma una casa dal Comune non l’hanno mai avuta. Non sono occupanti abusivi: fu l’amministrazione Ciliberti otto anni fa a prendere in fitto l’immobile da Di Carlo e a sistemarvi le famiglie. Prima di quella sistemazione, vivevano nelle baracche in tratturo Castiglione. Doveva essere una sistemazione temporanea, in attesa di alloggi popolari. Alcune di queste famiglie sono in graduatoria da tempo. Ma da quel palazzo non sono andati più via, l’amministrazione Mongelli rinnovò il contratto di fitto. La società sostiene di avanzare dal Comune 300 mila euro. Da marzo 2013, inoltre, dopo alcune ispezione dei vigili del fuoco, lo stabile è stato dichiarato inagibile. La verifica avvenne dopo il crollo di una parte dell’intonaco che colpì una neonata che dormiva in uno degli appartamenti. Infiltrazioni d’acqua, assenza di condizioni igienico-sanitarie, un degrado spaventoso.

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