C’è il gruppo algerino Cevital nel futuro della Lucchini. La decisione è arrivata dal Comitato di sorveglianza, nominato nella procedura di amministrazione controllata delle acciaierie. Dopo aver esaminato la relazione finale del commissario straordinario Piero Nardi, tra le due offerte di acquisizione arrivate a Piombino - Cevital e il gruppo indiano Jsw di Sajjan Jindal -, quella della società algerina è stata ritenuta la più vantaggiosa. Nel giudizio finale hanno pesato le condizioni messe nero su bianco da Cevital non solo per quanto riguarda gli interessi dei creditori, ma anche per ciò che concerne, si legge nella nota della Lucchini emessa al termine della riunione, le ricadute sociali del piano industriale, «che prevede a regime l’occupazione di tutto il personale di Piombino, mediante il rilancio della produzione di acciaio e attraverso importanti elementi di diversificazione nei settori dell’agro-alimentare e della logistica e riguarda un perimetro più ampio, il che rappresenta uno dei criteri contemplati dal disciplinare di gara».

Soddisfatto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Piombino Massimo Giuliano, così come i sindacati. «Un’ottima scelta che apre su Piombino prospettive che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili», dice il segretario della Uilm livornese Vincenzo Renda. «È una grande soddisfazione - sottolinea Luciano Gabrielli, segretario della Fiom di Livorno - una scelta che garantisce occupazione e un piano industriale serio. Una speranza anche per l’Italia perché è la dimostrazione che le crisi si possono risolvere». E il segretario Fim Fausto Fagioli aggiunge: ««È la scelta che noi auspicavamo sia per quello che riguarda il piano industriale che per la parte occupazionale».

Ora per la firma del preliminare di cessione da parte del commissario straordinario Nardi, non resta che attendere l’autorizzazione, così come richiesta già da oggi, del ministero dello Sviluppo economico che potrebbe arrivare in tempi relativamente rapidi. A ricordare nel dettaglio l’impegno del presidente del gruppo algerino, Issad Rebrab, preso già lo scorso 24 ottobre nel corso di un incontro a Firenze con il presidente della Regione Toscana, è stato lo stesso governatore Rossi: la Lucchini tornerà a produrre acciaio, sono previsti 400 milioni di investimento per la realizzazione di 2 forni elettrici e un nuovo laminatoio (in aggiunta a quelli esistenti) per 2 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, riassorbendo tutti i lavoratori nell’arco di due anni. A questo si aggiunge la bonifica dei terreni e l’avvio della produzione di biodiesel, olio vegetale, mangimi e zucchero con positive ricadute occupazionali (500 posti di lavoro previsti), nonché la creazione a Piombino di un polo logistico per l’import-export delle attività del gruppo Cevital.

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