Dottore, 26 anni e volontaria jihadista in Siria: è la storia di una donna malese che sceglie il nome di battaglia di Sham, apre un blog su Buzzfeed e racconta come la scelta di combattere nei ranghi dello Stato Islamico (Isis) le ha consentito di coronare il sogno di trovare marito. Buzzfeed è fra i più popolari social network, il suo blog si intitola “Diary of a Muhajirah” e opta per la firma “Bird of Jannah”. I post che mette in rete descrivono le convinzione di avere l’obbligo del pellegrinaggio alla Mecca - l’hijirah - come anche il volontariato in Siria “visto che sono un dottore”. La giovane donna racconta di aver viaggiato dalla Malaysia alla Turchia, per poi dirigersi verso il confine siriano “lasciando del tutto all’oscuro i miei genitori”. Pensavano che lei stesse andando a La Mecca e invece era arrivata nelle roccaforti di Isis. Dopo due mesi dall’entrata in Siria, Sham afferma di aver accettato di contrarre una “matrimonio combinato con un combattente giunto dal Marocco”. I due accettano l’unione formale senza mai essersi incontrati e quando si vedono, per la prima volta, Sham confessa le “strane emozioni che mi hanno attraversato”. “Tremavo, ero nervosa, avevo paura quando lui si è presentato dicendo “Salam” - scrive la donna - poi c’è stato un attimo di silenzio, lui si è avvicinato, ha aperto una fessura nel mio Niqab e ci siamo guardati negli occhi, avevo le palpitazioni alle velocità della luce”. E’ stato in quel momento che il jihadista marocchino ha chiesto alla jihadista malese “Ci possiamo sposare oggi, dopo la preghiera di Asr?” . La donna confessa che “dentro di me ho gridato ’No!’ ma poi, per qualche ragione, ho risposto sì”.

In precedenza il futuro sposo aveva telefonato ai parenti della donna, che si trovano ancora in Malaysia, ottenendo la rituale autorizzazione. “Da quel momento è iniziata la mia nuova vita, con un marito che rischio ogni giorno di perdere sul campo di battaglia - ammette Sham - come avvenuto alla mia amica Umm Habiba, che ha avuto il marito ucciso”. Poco dopo però spiega che “in realtà Umm Habiba è una vedova felice perché sa che il marito è morto da martire, è rispettata, si trucca ed ha anche dei gioielli”. Come dire, lo “Stato Islamico” assicura una vita agiata alle donne che perdono il marito battendosi per il “Califfo Ibrahim”, Abu Bakr al-Baghdadi.

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