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LUGANO"Per molti la prospettiva è l'assistenza"

18.04.14 - 21:03
Il Partito Socialista luganese tra un mese consegnerà la petizione che chiede di tutelare i dipendenti comunali con contratti a tempo determinato. Ghisletta: "Un centinaio quelli a scadenza di contratto"
Foto d'archivio (Tipress)
"Per molti la prospettiva è l'assistenza"
Il Partito Socialista luganese tra un mese consegnerà la petizione che chiede di tutelare i dipendenti comunali con contratti a tempo determinato. Ghisletta: "Un centinaio quelli a scadenza di contratto"

LUGANO - Sono un centinaio i dipendenti comunali con contratti in scadenza. A fine giugno, una volta scaduti i termini contrattuali, non vi sarà nessun rinnovo.

Giovedì sera all'assemblea della Sezione di Lugano del Partito Socialista, tenutasi alla sala E del Palazzo dei Congressi, il presidente Raoul Ghisletta ha portato a conoscenza i presenti della delicata situazione di questi lavoratori il cui futuro appare a tinte fosche.

"Abbiamo saputo che la maggior parte di essi - ha dichiarato Ghisletta raggiunto telefonicamente - non avrà il diritto all'indennità di disoccupazione. C'è la possibilità di fare ricorso, ma il segnale è preoccupante".

Per tanti di loro la prospettiva di dover far capo agli uffici comunali che si occupano di assistenza pubblica la prossima estate si fa sempre più vicina. "Questo succede anche perché, negli ultimi anni, la legge sulla disoccupazione è stata inasprita - ha osservato il presidente del PS cittadino - e i programmi occupazionali ai quali hanno fatto parte questi lavoratori non danno diritto alla disoccupazione".

Ghisletta non ha nascosto le sue critiche ad un Municipio che si appresta a lasciare a casa decine di persone che rischiano l'assistenza. "Non si possono tenere i lavoratori in sospeso in una situazione del genere. Ci sono persone che hanno lavorato per il Comune con contratti avventizi, ossia precari, anche per tre-quattro anni. Vi è, addirittura, il caso di una persona alle dipendenze del Comune dal 2009".

Eppure il Municipio, in una recente conferenza stampa del giovedì, aveva informato che l'80% circa dei dipendenti che ha già terminato il programma lavoro, è riuscito a ricollocarsi. A Ghisletta, tuttavia, la notizia dei cento dipendenti comunali che, dopo la scadenza del contratto rischiano di restare per strada e per di più finire in assistenza, non va proprio giù. "Il Comune deve costruire un progetto, un percorso lavorativo attorno a queste persone e non parcheggiarle da qualche parte senza una reale prospettiva di stabilizzazione. Non è giusto che vi siano persone che lavorano con contratto precario per tre-quattro anni e poi vengono lasciate a casa. Bisognerebbe creare le condizioni per cui la persona assunta con questa tipologia di contratto possa avere la possibilità di intraprendere un percorso formativo"

Ghisletta annuncia che tra un mese verrà consegnata alle autorità cittadine la petizione in cui si chiede "una migliore ridefinizione di questi progetti di riqualifica e una maggior sostegno da parte dei Comuni vicini a Lugano". Inoltre c'è chi in assemblea, ieri sera, avrebbe suggerito un'intensificazione della collaborazione tra Comune e ditte private: "Se ci sono delle aziende chiamate a lavorare per il Comune di Lugano, queste potrebbero assumere lavoratori senza occupazione affinché si creino delle nuove possibilità di trovare nuovi sbocchi lavorativi". "Le ditte che lavorano sul cantiere del LAC, per fare un esempio, potrebbero partecipare a questo progetto" ha concluso Ghisletta.

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