Ci sono la Barbie tatuata, la tennista, la ballerina, la principessa. Bionde, brune o dai capelli colorati. Insomma, ne hanno fatte di tutti i tipi. Ma negli ultimi anni la concorrenza nel mondo delle bambole è diventata sempre più spietata. La Barbie non piace più? A giudicare dai dati di vendita sembra che l’icona di generazioni e generazioni di bambine abbia perso il suo fascino.

Oggi sono le bambole di American Girls ad andare per la maggiore. Barbie insomma ha affossato Mattel: il calo delle vendite della bambola più famosa al mondo ha fatto scivolare in rosso il colosso americano dei giocattoli. Inutile il tentativo di difesa dell’amministratore delegato Bryan Stockton: «Nei primi tre mesi dell’anno il giro d’affari è stato in linea con le aspettative e abbiamo lavorato sulle scorte per affrontare il contesto problematico del settore retail», ha detto.

Nel periodo da gennaio a marzo, Mattel ha riportato perdite per 11,2 milioni di dollari, -3 centesimi per azione, contro i profitti per 38,5 milioni, 11 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Le vendite nette sono calate del 5% a 946,2 milioni di dollari, -2% in Nord America, mentre gli analisti attendevano profitti per 9 centesimi per azione su un giro d’affari di 952,9 milioni di dollari. In particolare, le vendite del marchio Barbie sono diminuite del 14%, quelle di Wheels sono scese del 2%, quelle di Fisher-Price sono calate del 6%, mentre quelle di American Girls sono salite del 5%. Il margine lordo è calato dal 54,2 al 50,9%.

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