Immaginate di trovarvi di fronte a uno dei più celebri capolavori del Canaletto, con il malinconico scorcio veneziano del Canal Grande e le sue gondole, alla vostra destra il marmo bianco della Basilica della Salute. E poi immaginate la magia di poter ammirare quel preciso scorcio, resistito allo scorrere dei secoli, dalla finestra dove siete affacciati.

Adesso smettete di immaginare, perché “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute”, torna a Venezia per meno di 50 giorni, 270 anni dopo essere stato realizzato (come recita lo slogan della mostra- evento) in un’esposizione aperta 24 ore su 24 dal 10 novembre al 27 dicembre, nel luogo esatto in cui Giovanni Antonio Canal detto Canaletto lo creò, ovvero dalla finestra del loggiato dell’Abbazia di San Gregorio, di proprietà della famiglia Buziol.

Ma, come tutte le cose, anche questa ha un prezzo. Ed è salato. Il costo del biglietto per ammirare l’eccezionale pezzo (un olio su tela grande 72 x 112,5 cm), tocca quota 400 euro per una visita in tranquillità e in perfetta solitudine, per un’ora durante la notte, come riporta il locale Gazzettino. Anche di giorno non sono spiccioli: 280 euro per una visita sempre in solitaria. Insieme costa meno: 50 a testa per un gruppo di otto persone (in notturna).

Ci sono anche costi più sostenibili, ma scordatevi la magia della visita in solitaria a mezzanotte o mezzogiorno che sia: si paga 35 euro a testa, per il giornaliero in gruppo (otto persone). “Più che una mostra, ’Gèro Qua Canaletto’ (’ero qui’ in veneziano, ndr), vuol essere soprattutto un’esperienza emozionale”, afferma intervistato dal Gazzettino Nordest Enrico Bressan, presidente di Fondaco, società impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico-storico a Venezia: colui che ha realizzato il progetto espositivo, in cantiere da oltre due anni.

Era infatti dal 2010 che la famiglia Buziol meditava di riportare il Canaletto a Venezia: la miccia fu la mostra londinese alla National Gallery ’Canaletto e i suoi rivali’, dove i giovani Silvia e Giampaolo Buziol riconobbero la veduta particolarmente familiare, quella appunto dalla finestra dell’Abbazia, dipinta come ex voto della città per la salute ritrovata dopo l’ennesima pestilenza. Il Canaletro realizzò tre analoghe vedute: una di queste, di proprietà delle Collezioni Reali della Regina Elisabetta d’Inghilterra, non poteva essere trasportata a Venezia, perché recentemente esposta - e si sa, capolavori come questo richiedono accortezze speciali -. Ma Bressan e la famiglia Buziol non si sono arresi, e dopo alcune trattative con la famiglia Terruzzi, oggi proprietaria del dipinto, il Canaletto è ritornato a Venezia. Un sogno realizzato: per loro e per tutti coloro che vorranno (e potranno) permetterselo.

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